«Si chiama amore, e produce energia»: la "Storia dell'amore", ripercorsa da Gérard Thomas


Storia dell'amore
di Gérard Thomas
Clichy, 2022

traduzione di Tommaso Gurrieri

pp. 168
€ 15 (cartaceo)
€ 7,99 (ebook)


Lo sapevate che nel 1905 Albert Einstein ha inventato l’amore? E che Kill Bill, film di Tarantino su odio, amore e vendetta, è una geniale riscrittura di Eschilo? Sono soltanto alcune delle affermazioni spiazzanti e un po’ provocanti che Gérard Thomas dissemina in Storia dell’amore, salvo poi argomentarle e dimostrare verità inaspettate sul fenomeno universale dell’amore. 
Storia dell’amore, appena uscito per Clichy ma vero caso editoriale già tradotto in dodici lingue, non ha la pretesa di essere un manuale: è un libriccino di centocinquanta pagine, l'autore mantiene un tono per lo più leggero, a volte ironico. Eppure, in dodici capitoli Thomas disseziona l’amore nei suoi aspetti storici, fisici e psicologici, e attinge dalla cultura classica e cristiana – oltre che da quella capitalista – per dimostrarne l’evoluzione. 
Dopo il «primo bacio» tra due esseri umani ne arriva quasi inesorabilmente un secondo, e poi un terzo, un quarto e così via. Perché avviene la stessa cosa che avviene nelle particelle atomiche: scatta una forza di attrazione che porta due corpi […] a creare un nucleo unico. Si chiama amore, e produce energia, un’inaudita quantità di energia. (p. 28) 
La dinamica di nascita, svolgimento e spesso rottura di una relazione, Thomas la spiega con la fisica e la relatività. L’attrazione iniziale, che porta a un avvicinamento, causa una perdita di massa: in parole profane potremmo dire che impegnarsi in una relazione vuol dire rimettere in gioco il proprio individualismo per il bene della coppia. In questo modo si crea un nuovo equilibrio, in cui il “peso specifico” tra le ricchezze interiori dei due amanti dev’essere ben bilanciato: e la celebre “crisi dei tre anni”, quando arriva, spesso poteva essere prevista tramite le leggi della fisica. 

La storia della concezione dell’amore, in società come in letteratura, è altrettanto affascinante. Il lettore scopre così che la visione di Platone è molto più vicina a quella contemporanea rispetto a quella della mitologia greca: l’ossessione per l’anima gemella appartiene tanto all’epoca di Tinder quanto al Simposio, ma non interessava ad Aristofane quando dichiarava l’umanità figlia di Eros e Caos. Quanto alla distinzione tra amore e desiderio sessuale, se ne sono occupati autori del calibro di de Sade e Henry Miller, ma Gérard Thomas ne dà una lettura diversa e forse più interessante.

Le religioni monoteiste hanno giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione delle relazioni sentimentali: Thomas risale all’origine, analizzando la figura di Cristo e sottolineando quanto il suo messaggio fosse rivoluzionario non nel proporre una nuova visione non del divino, ma dell’amore umano. 
E questo è l’aspetto più straordinario: pensare che in un tempo così arcaico si potesse far discendere dal Dio di Israele […] la passione amorosa tra due individui. (p. 85) 
Ma l’apporto del cristianesimo non si è fermato al messaggio d’amore del suo primo messaggero: le religioni monoteiste, secondo Thomas, sono le prime responsabili del subalterno femminile e di tutti gli strumenti utilizzati dagli uomini per limitare il controllo delle donne sul proprio corpo e le proprie relazioni. In questo senso parlare di amore significa parlare di odio e violenza, di vendetta, del delitto d’onore eliminato solo nel 1981 in Italia. 
L’amore deve adattarsi alle regole e trovare in questo una qualche ragione di essere. È la dimostrazione evidente – e assai triste – di come i ragionamenti che possiamo fare e abbiamo fatto sulla libertà e le costruzioni ideali dei rapporti di coppia debbano purtroppo fare i conti, almeno in gran parte del nostro pianeta, con una realtà che li limita, li indirizza e spesso addirittura li impedisce. (p. 62) 
Storia dell’amore è un libro pieno di spunti, zeppo tanto di cultura quanto di sensibilità. È un libro che contiene deliziosi consigli su come mantenere un rapporto sano, bilanciando libertà individuale e compromesso; ma è soprattutto un libro che fa dell’amore un indicatore dei valori umani e di quanto vengano più o meno rispettati nelle varie epoche. Capendo la storia dell’amore, forse, capiremo anche qualcosa di più del mondo in cui ci muoviamo oggi, alla ricerca della nostra metà.

Michela La Grotteria