Amarti, ancor prima della tua nascita: «L'amore viene prima» la delicata raccolta di poesie di Andrea Bajani



L'amore viene prima
di Andrea Bajani
Feltrinelli, 2022

€ 10 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)


Che cosa significa diventare padre? È qualcosa di ineffabile, così come descrivere quel fiotto di emozioni che corrono nel tenere in braccio una piccola vita o raccontare a parole i dettagli di una nuova quotidianità, fatta di bisogni primari e insopprimibili. Andrea Bajani, autore che sa muoversi con estrema consapevolezza tra le parole, sceglie di scrivere in versi, perché «la poesia ha pinze speciali, sa prendere le cose minime per poi liberarle, farle volare per tutti» (p. 8). E in effetti l'attenzione ai dettagli minuti è solo una delle caratteristiche di questa piccola raccolta, che in quarantanove liriche parte dal momento zero, ovvero dalla nascita del bambino, a cui l'autore si rivolge direttamente, e traccia un ricordo del suo primo mese di vita. 
Scorrono l'estasi delle prime scoperte, le grandi responsabilità materne e paterne, le notti in bianco e i sonni quali preziosissime pause, i pannolini da cambiare, la gioia della suzione, i movimenti ancora imprecisi e istintivi, il primato materno sulla parziale inadeguatezza paterna,... Tutto concorre alla quotidiana rivoluzione delle abitudini di casa: 
È un fatto: anche quando non ti ho addosso
e non mi vedi, anche adesso, che appunto
questi versi in piedi e aspetto il mio turno
alla cassa: è un fatto questa mia continua 
oscillazione, con il corpo, da sinistra verso
destra, come dovessi farti addormentare. 
(p. 24)
Rivoluzione, in realtà, iniziata prima ancora della nascita: 
Il mio modo di aspettarti, prima
che venissi al mondo, sono state
le sedute dal fisioterapista ogni 
settimana. Amare preventivamente,
mi diceva, è correggere l'assetto,
evitare la compressione vertebrale.
Trovarsi pronto a farsi arrampicare.
(p. 26)
L'apparente facilità del lessico non va mai sottovalutata: è l'accostamento di parole appartenenti all'uso a creare giustapposizioni e contrasti nuovi e sorprendenti, come nell'ultimo verso della poesia qui sopra, che racchiude un'immagine di grande tenerezza. Altrove sono le contrapposizioni ad avere la meglio, ma se si legge con attenzione, si nota che non si tratta di antitesi, ma solo di ossimori: quel che pareva impossibile, prima dell'arrivo del neonato, è adesso pura e semplice realtà, annichilente per quanto appaia naturale ai due nuovi genitori. Costante è lo stupore per la liminalità, quel crinale sottilissimo tra non esserci ed esserci, ovvero il miracolo che continua a stupire di come si viene al mondo. Da questa osservazione quotidiana, minuta e sognante, ma anche concreta e rituale, emerge l'impressione di una sconvolta armonia: amarsi, in fondo, non è proprio questo cedere parti di sé e del proprio tempo agli altri, trovando un nuovo equilibrio? 
Si può amare così tanto - ti chiedo
mentre dormi - un essere vivente 
che non dice niente, che può solo 
essere spostato per l'appartamento,
che vive sopra i mobili, quasi sempre
addormentato? Gesticoli nel sonno,
sorridi, trovi il tuo sogno divertente. 
(p. 52)
A rendere ancor più ninnante la lettura ci si mette la costante attenzione al suono: assonanze, rime interne, rime vere e proprie omaggiano la tradizione, con qualche tocco pascoliano. La misura versale oscilla tra versi lunghi della tradizione e altri meno usuali, ma in generale Bajani punta a mantenere la stessa misura versale per tutto il componimento. L'effetto nella sua globalità è quello di una delicatezza commossa, fatta di adorazione raccolta. 

GMGhioni