La nuova edizione Marsilio di «Animal Farm», a settant'anni dalla morte di Orwell

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La fattoria degli animali. Con testo a fronte
di George Orwell
Marsilio, 2021

Traduzione e cura di Stefano Manferlotti

pp. 272
€ 15 (cartaceo)

 

Tutti gli animali sono uguali.

Ma alcuni sono più uguali di altri. Questa citazione è così famosa, e rende così bene lo di Animal Farm, che da sola basterebbe a rappresentare, forse, persino l’intero corpus orwelliano. Scritto in soli tre mesi, fra novembre 1943 e febbraio 1944, La fattoria degli animali è un testo che non richiede presentazioni, un capolavoro indiscusso della letteratura moderna e romanzo fondamentale di tutto il genere distopico, nonché precursore del più famoso 1984.

Non molti forse sono a conoscenza invece del fatto che il 21 gennaio 2020 sono trascorsi settant’anni dalla morte di Orwell (pseudonimo di Eric Arthur Blair). Secondo la legge italiana sul diritto d’autore, decorso questo periodo di tempo è possibile pubblicare le opere di uno scrittore senza dover corrispondere alcunché ai suoi eredi. Non stupitevi, dunque, se avete visto le librerie  invase da nuove edizioni di suoi testi. Fra chi ha pubblicato edizioni economiche e chi, relativamente alla sua opera più famosa, ha deciso di utilizzare il titolo per esteso come nell’edizione originale Nineteen Eighty-Four (per esempio, la palermitana Sellerio e la milanese Bompiani), Marsilio ha scelto di pubblicare la propria versione nella collana Letteratura universale Marsilio.

Se è vero che La fattoria degli animali è un romanzo meno conosciuto rispetto a 1984, è altrettanto vero, come anticipato, che l’opera non richiede presentazione, e di Orwell impariamo a conoscere i romanzi sin dalle superiori. Difficile dunque rendere ulteriore merito a un romanzo letto e riletto negli anni. La versione Marsilio, però, riesce nell’intento di conferire ulteriore spessore al testo attraverso tre accorgimenti.

Il primo è l’utilizzo del testo originale a fronte, che consente dunque di confrontare costantemente la traduzione di Manferlotti con le parole originali di Orwell.

Il secondo è una nota introduttiva di circa tredici pagine (seguita da una abbastanza completa biografia) nella quale si sviscerano sia la genesi dell’opera e la relativa fredda accoglienza all’inizio, sia le tecniche narrative utilizzate dall’autore per trasmettere nel modo più completo il proprio messaggio. Interessante, a tal proposito, è l’analisi dei singoli animali, del loro ruolo all’interno del romanzo e dei rispettivi confronti con personaggi reali. Sebbene possa sembrare superfluo ricordare al lettore le associazioni Maggiore/Lenin, Snowball/Trockij e Napoleone/Stalin, è pur vero che tale approccio è utile per il lettore neofita che potrebbe non cogliere tutti i tratti della Fattoria.

Il terzo elemento è l’uso di diverse note esplicative a fine libro, che aiutano il lettore sia ad analizzare meglio alcuni passaggi sia a entrare nel quadro storico nel quale si svolge la narrazione, oltre a far presenti i momenti di svolta della narrazione.

È difficile, quasi impossibile, dire qualcosa di più su un’opera come La fattoria degli animali. Difficile è, ancora, riproporre al pubblico un testo già letto da milioni di persone. Marsilio, con la sua edizione completa di testo a fronte, introduzione e note, è riuscita a sfornare un libro in grado di accontentare tutti, sia gli appassionati del grande scrittore britannico, sia chi invece fino a oggi ne era digiuno. E non è un’operazione semplice, a mio avviso.

 

David Valentini