"La casa e il mondo", un triangolo amoroso ai tempi dello Swadeshi

La casa e il mondo
di Rabindranath Tagore
Fazi, 2020

Traduzione di Sabina Terziani

pagg. 224
€ 18 (cartaceo) 
€ 9,99 (ebook)
Audiolibro disponibile su Audible


Dopo oltre cento anni dalla sua pubblicazione (1915), torna in una nuova traduzione La casa e il mondo (Ghare Baire), romanzo del premio Nobel Rabindranath Tagore ambientato ai tempi delle lotte per l'indipendenza del Bengala. L'autore sceglie questi mesi tumultuosi per ambientare la storia della imprevedibile crisi coniugale di Bimala e Nikhil.
Mio marito sosteneva che uomo e donna sono uguali di fronte all'amore, perché esercitano pari diritti l'uno sull'altra. 
All'inizio del romanzo i due sposi hanno costruito un equilibrio domestico quasi perfetto: lui, uomo dalla straordinaria apertura mentale, è preso dai suoi stravaganti e fallimentari affari; lei si divide tra i bisticci dello zenana e le piccole soddisfazioni del matrimonio. La loro relazione è tanto solida e tranquilla che, nonostante gli inviti del marito in tal senso, Bimala non sente la necessità di esplorare il mondo fuori dalla porta di casa. 
Leggendo ho scoperto che noi donne siamo definite "uccelli da voliera". Non posso parlare per le altre, ma nella mia gabbia ci stavo bene, non mi mancava nulla e pensavo che nell'universo non ci fosse posto anche per la mia gabbia. 
È la vita a irrompere tra le mura domestiche: lo Swadeshi, il movimento per l'indipendenza del Bengala, risveglia in Bimala una insospettabile passione patriottica.
Insieme ai cori di Bande Mataram (un inno alla libertà della Madre India), in casa s'insinua anche Sandip Bapu, un avventuriero mascherato da rivoluzionario; uno per cui «l'obiettivo supremo dell'uomo non è la verità ma il successo», ottenuto «concimando il campo con la falsità». 

Nascondendosi dietro la bandiera dell'indipendenza, Sandip Bapu si finge eroe delle masse bisognose, puntando in realtà al suo profitto. È disposto a manipolare persino la religione per cavalcare l'anti-colonialismo dilagante; alla faccia della spiritualità connaturata al cuore degli indiani.
Ciò che è peggio, Sandip non si fa scrupolo di usare la stessa Bimala per i suoi scopi; con la sua sfacciataggine e l'irrisione, è esattamente l'opposto di Nikhil, posato e razionale, e in qualche modo fa breccia nel cuore della donna. È l'inizio di un triangolo che procede parallelo alle sorti della rivoluzione; ma mentre della seconda sappiamo poco - quelle mezze verità che oltrepassano la soglia di casa - del primo conosciamo ogni dettaglio, grazie al fatto che Tagore sceglie di narrarlo attraverso il flusso di coscienza dei personaggi.
Tutto il romanzo è costruito sull'alternanza dei pensieri di Nikhil, Sandip e Bimala; il primo sempre più disamorato, l'ultima via via più confusa. L'amore per Sandip, infatti, si rivela in tutta la sua forza distruttiva. Se all'inizio Bimala è divisa tra l'attrazione e la paura (impossibile nascondersi gli effetti devastanti che Sandip avrà sul suo matrimonio), col tempo la giovane Rani sente una vera e propria fascinazione per questa potenza devastratrice.
Devo confessare che in me c'era qualcosa che… come posso dirlo? Qualcosa che mi faceva desiderare di morire!
Così Bimala, cui la libertà era stata offerta su un piatto d'argento, finisce per scegliere il percorso più tortuoso e doloroso per conoscere il mondo fuori dalla porta di casa.
Il contrasto tra Nikhil e Sandip esprime differenti punti di vista sulle prospettive dell'indipendenza dell'India. Se il marito si fa portavoce di una transizione ragionata e graduale, che rifiuta lo spargimento di sangue, al contrario il truffatore esprime una visione violenta e prepotente, tale da provocare un rimescolamento che sia insieme politico, economico e sociale. Per ottenere questo è necessario agire qui e ora, anche al costo di mettere tutti contro tutti, religioni comprese.

La storia ci dice quanto profetica sia stata questa sua previsione (previsione che per l'autore, deceduto nel 1941, rimase tale). Tuttavia ne La casa e il mondo il tema prevalente risulta quello amoroso, più che quello politico. Tagore costruisce un romanzo introspettivo, una scrittura tutta svolta nelle menti dei personaggi, una vicenda ampiamente basata sulle loro riflessioni, ipotesi ed emozioni, più che sui fatti. Una storia d'amore e morte, il cui elemento più sorprendente è trovare pensieri straordinariamente moderni in personaggi che hanno più di cento anni.  


Francesca Romana Genoviva


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Dopo oltre cento anni dalla sua pubblicazione (1915), torna in una nuova traduzione #Lacasaeilmondo, del premio Nobel #RabindranathTagore. L'autore sceglie l'inizio del secolo scorso, precisamente i tumulti per l'indipendenza del Bengala, per far da sfondo alla storia della crisi coniugale tra Bimala e Nikhil. Lui, uomo dalla straordinaria apertura mentale, è preso dai suoi stravaganti e fallimentari affari; lei si divide tra i bisticci dello zenana e le piccole soddisfazioni del matrimonio.  L'arrivo dei movimenti per lo Swadeshi, l'indipendenza, reca con sé anche l'avventuriero Sandip Bapu, che con la sua irriverenza e il fare aggressivo conquista Bimala. È l'inizio di un triangolo che procede parallelo alle sorti della rivoluzione. Sul sito trovate la recensione di @francesca_romana_genoviva. @fazieditore #Criticaletteraria #bookstagram #fazi #book #instalibri #instabook #bookish
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