Un'ombra tra il lago e la Storia nel thriller di Galimberti

Un’ombra sul lago
di Dario Galimberti
Libromania, 2019

pp. 352
€ 9,90 (cartaceo)
€ 4,99 (ebook)


È l'autunno del 1934. Le ombre si addensano sull'Europa, dove Adolf Hitler, divenuto cancelliere, va accentrando il potere nelle sue mani, ma anche sul lago di Lugano, dove un caso complesso sconvolge la vita ordinaria del delegato di polizia Ezechiele Beretta. 
Alle soglie dei cinquanta, con una calvizie incipiente e una spiccata tendenza alla malinconia, Beretta è un uomo in preda a una perenne inquietudine, a cui ha sacrificato un grande amore giovanile e che lo porta spesso a muoversi sul limite delle regole. Quando lunedì 29 ottobre Mosè Guerreschi esce dal malfamato quartiere del Sassello accompagnato da una schiera di disperati per chiedere aiuto, Ezechiele non sa ancora cosa lo aspetta: pur senza prendere sottogamba il tentativo di rapimento del piccolo Agostino, non immagina che presto ombre ben più inquietanti si affolleranno sulle rive del lago. Il Ceresio infatti, ben prima della vicenda investigativa, è il protagonista del romanzo: le sue acque scure fanno affiorare i corpi e seppelliscono in profondità i segreti, tanto che la polizia faticherà non poco per arrivare a una fragile, e continuamente osteggiata, verità.
Emerge dalle pagine una sincera passione per i luoghi, sempre descritti con trasporto, ma anche con grande precisione, dall'autore, che a Lugano vive e opera. La città che lui tratteggia appartiene a un'altra epoca, eppure occhieggia a quella attuale. Di particolare interesse sono proprio le descrizioni del Sassello, angolo di degrado in una realtà altrimenti patinata, specchio di una formazione sociale articolata e complessa, che Dario Galimberti mette in luce con attenzione e delicatezza: 
Racchiuso tra via Nassa e la collina di San Lorenzo, il Sassello era considerato, da gran parte della cittadinanza, una macchia scura nel tessuto comunale. Il nucleo, di origini medievali, era composto di innumerevoli edifici che, affiancati l'uno all'altro, generavano strade, viuzze, calli, portici e quant'altro: era una sorta di piccola casba di periferia. Da qualche anno la voce di un'imminente demolizione e bonifica dell'intera zona aleggiava sinistra sulla città. (p. 28)
È però nei ritratti dei personaggi che la scrittura riesce a dare il meglio: con pochi tratti precisi e suggestivi vengono resi i caratteri e le peculiarità, aperti scorci sul privato dei protagonisti. In particolare, toccante è la descrizione di Mosè e sua moglie Lara, delle loro vite in bilico, determinate dall'ambiente e dalla cattiva sorte.  
Si intuisce un certo gusto letterario alla base della narrazione: il Beretta indulge spesso, anche se non sempre a ragione, in citazioni colte – da Dante, Pascoli, Leopardi, Fogazzaro... L'intera storia prende ispirazione da fatti documentati, a cui è dedicata una breve bibliografia conclusiva, anche se poi l’elaborazione è interamente frutto dell'immaginazione dell'autore. 
Il caso da risolvere diventa infatti ben presto molto più intricato di quanto l'esordio non lasciasse supporre. Le domande si affollano senza risposta nella mente del Beretta e del suo fedele appuntato Bernasconi: chi ha interesse a rapire Agostino e sua sorella Ombretta, figli di genitori poveri e senza nulla da offrire? Quale storia si cela dietro il cadavere ritrovato nel lago, con strane ferite da taglio sul petto? Ma, soprattutto, quali loschi affari legano la vita di un quieto cantone svizzero alle più ampie vicende storiche che si vanno configurando? 
Non si può svelare di più sulla trama, per non rovinare la suspense di un volume che procede grazie a un intreccio dagli sviluppi imprevedibili e avvincenti. Il romanzo, vincitore della terza edizione del concorso "Fai viaggiare la tua storia", promosso da Libromania e Autogrill, è effettivamente una lettura adatta al viaggio, al tempo delle vacanze, pur suggerendo alcuni spunti di riflessione di ordine storico-sociale.
Unico ostacolo alla fluidità della narrazione è rappresentato da qualche appesantimento nello stile, che risulta a tratti un po' barocco. Espressioni come "nosocomio", "quadrilungo", "spavalda burbanza", "pendio prativo", o "companatico pennuto" (per indicare gli uccelletti da servire con la polenta) stonano all'interno di un romanzo di intrattenimento, anche se in alcuni casi possono essere letti in un'ottica ironica. Se si considerano poi diversi refusi e alcuni periodi sintatticamente vacillanti, si constata con rammarico che una trama che funziona viene penalizzata da un editing non sempre puntuale. Resta valido però il piacere di accompagnare l’investigatore sulle tracce dei colpevoli anche se, come spesso nella vita, non tutti i nodi si possono sciogliere, non tutte le ingiustizie sanare. 

Carolina Pernigo







Il thriller di Dario Galimberti, ambientato nella Lugano degli anni '30, è il vincitore del premio #faiviaggiarelatuastoria, promosso da #libromania e #autogrill. Quale luogo migliore per leggerlo dunque se non l'automobile, durante un lungo viaggio on the road? Questa è stata la scelta di @quinquilia, che lo ha portato con sé e si è fatta avvincere dalle vicende del delegato di polizia Beretta, tra omicidi misteriosi e rapimenti di bambini, nonostante qualche perplessità di natura formale. Adesso il viaggio è finito, ed è finito anche il libro... a presto la recensione sul sito! E voi? Quale libro vi siete portati, o vi porterete, in vacanza? #libriontheroad #ontheroad #dariogalimberti #deaplaneta #thriller #detectivestory #instabook #instalibro #bookstagram #bookoftheday #bookish #igreads #igbooks #readingnow #newbook #bookaddict #booklover #cover #bookcover #inlettura #cosebelle #criticaletteraria @autogrill @libromania_net
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