Un viaggio entusiasmante in quattordici case editrici italiane insieme a Cristina Taglietti

Risvolti di copertina. Viaggio in 14 case editrici italiane
di Cristina Taglietti
Laterza, maggio 2019

pp. 158
€ 15 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)



Vi affascina il mondo editoriale e vorreste conoscere più da vicino le persone che hanno scelto di pubblicare i vostri libri preferiti e scoprire in quali stanze, tra quali arredamenti si muovono gli editori? Leggendo Risvolti di copertina di Cristina Taglietti, da poco uscito per Laterza, potrete respirare l'atmosfera di quattordici case editrici italiane, tra loro diversissime ma ben riconoscibili sugli scaffali delle librerie. 
Se di solito sono i direttori editoriali e i fondatori delle case editrici a prendere la parola, Cristina Taglietti non manca mai di farci assaporare l'ambiente circostante, proponendoci descrizioni vivide delle sale riunioni, degli ingressi, delle librerie lì presenti e, più in generale, dell'aria che si respira nella casa editrice. Sono certamente sensazioni e, come tali, soggettive, ma è un bene che l'autrice si proponga come occhi e orecchie per i lettori. D'altro canto, il filtro è decisamente minimo, perché pare davvero di passeggiare in prima persona per le case editrici. 
Si parte da Palermo, dove si incontra la realtà fondata da Enzo ed Elvira Sellerio: la casa editrice, che porta  con sé «un'idea di alto artigianato», si fonda sulle competenze condivise da tutti. Pur avendo il proprio compito, in caso di necessità, ognuno è rimpiazzabile, come generalmente avviene in genere per realtà editoriali molto più piccole. È inevitabile, parlando di Sellerio, ricostruire la storia di una casa editrice tanto a fuoco, e si prova un'istintiva emozione nel leggere della poltrona di Sciascia e delle stanze dove sono passati tanti grandi della letteratura. 
Diversissima ma ugualmente coraggiosa è la realtà di e/o: la casa editrice romana di Sandro Ferri e Sandra Ozzola ha inizialmente ricalcato i gusti dei suoi fondatori, per poi puntare all'ambizioso progetto di aprire una casa editrice a New York e portare oltremare Elena Ferrante, nonché aprire una libreria americana a Roma, la Otherwise. D'altra parte, "sfida" è una parola ricorrente da e/o, a partire dall'idea di aprire una casa editrice nel 1979, usando la propria casa come redazione. Come emerge dal racconto dei fondatori, e/o è una casa editrice che cambia, che sa aprirsi a nuovi orizzonti, e lo dimostra il suo catalogo orientato ora all'Est e ora all'Ovest, ora all'Italia. 
Quando sentiamo parlare di L'orma, è facile pensare ad Annie Ernaux, ma cosa sappiamo della casa editrice? La casa editrice, che ora ha un sellout molto soddisfacente, è nata dal progetto virtuoso di due giovani accademici e, a quanto pare, il loro ottimo fiuto per i talenti sta premiando una scommessa tutt'altro che semplice. 
Venendo alle grandi case editrici, Cristina Taglietti ci porta a Firenze con Giunti e a Milano con Bompiani (di recente acquisizione). La sede fiorentina è qualcosa di inimmaginabile: si tratta di una villa del XV secolo, costruita (o almeno dicono) sulla vecchia residenza di campagna di Brunetto Latini. Dove adesso si lavora per il catalogo Giunti, un tempo si è consumata la Congiura dei Pazzi. La crescita dell'azienda è straordinaria: dal 1990 a oggi si è passati da 60 a oltre 1000 dipendenti, aggiungendo a Milano Disney e Bompiani. Accanto alla produzione narrativa e saggistica, un ruolo fondamentale è occupato dalla scolastica, a cui si affianca l'impegno costante nell'ambito dei beni culturali.  
Altre realtà che si spendono nell'ambito della formazione sono Il Mulino e la Zanichelli, case editrici bolognese che da sempre vengono istintivamente associate alla manualistica (la prima) e alla scolastica e a celebri dizionari (la seconda). Ma nel libro di Taglietti i portavoce delle case editrici ci raccontano una storia ben più approfondita e interessante, in entrambi i casi preziosa e rara, nel panorama italiano. 
Tra i capisaldi della storia editoriale italiana, Einaudi, Feltrinelli, il gruppo GeMS e Mondadori sono visitate da Cristina Taglietti osservando il presente, ma non potendo prescindere dal loro passato. Ecco che nelle pagine dedicate a questi grandi, Taglietti riporta l'obiettivo di Einaudi di dare il proprio contributo culturale all'Italia («La ricerca è in crisi? Uno dei compiti di una casa editrice è stimolarla, pubblicare libri coraggiosi, che vadano controcorrente, che resistano alle mode più sciatte del momento, dentro le quali, d'altra parte, una casa editrice deve naturalmente nuotare perché il suo compito è anche di rispecchiare la contemporaneità»); vede i cambiamenti attraversati da Feltrinelli e il suo recente trasloco in via Pasubio, dove l'open space cambia anche l'idea di condivisione, «non solo dello spazio, ma anche delle idee, degli obiettivi, del progetto». 
Taglietti si avventura per i quattro piani del palazzo dietro corso Sempione dove si trovano molte case editrici del gruppo GeMS; lì Stefano Mauri accompagna l'autrice per le diverse stanze e si sofferma sul percorso che lo ha portato a diventare presidente e amministratore delegato del gruppo e sullo straordinario fiuto di Luigi Spagnol per i bestseller. 
Ancora diverso è il palazzo Mondadori di Niemeyer, dove circa 1800 persone ogni giorno si occupano di Mondadori, Rizzoli (di recente entrata nel gruppo), Sperling&Kupfer, Frassinelli, Piemme, Electa Trade, Mondadori ragazzi e Einaudi (che però resta soprattutto a Torino nella sede di via Biancamano). "Variegato" è il termine che viene usato per descrivere questo gruppo tanto eterogeneo: non ha senso parlare di "Mondazzoli", come è stato fatto ai tempi dell'acquisizione sui giornali, perché le diverse case editrici mantengono una sostanziale autonomia di intenti e di abitudini, unica garanzia di sopravvivenza per i singoli marchi. 
Più recente è la realtà milanese di Bao Publishing, che molti di noi conoscono per le graphic novel di qualità: si può dire che se in Italia questo genere ha trovato una sua collocazione nelle librerie generaliste, è anche e soprattutto grazie a Bao. E l'atmosfera, le stanze, sono decisamente in linea con il progetto di cercare autori, persone, e non solo titoli potenzialmente vincenti. 
Restiamo a Milano con la visita a NN, casa editrice che molti associano all'enorme successo di Kent Haruf e di Jenny Offill e che si riconosce benissimo in libreria per una identità grafica precisa. L'obiettivo della casa editrice è stato fin da subito quello di «fare libri letterari e accessibili che indaghino la ricerca di identità di uomini e donne nel quotidiano». Nulla è lasciato al caso, nel loro catalogo, che spazia da racconti a memoir, fino ai romanzi. 
Un'altra storia di grande successo legata a un autore è quella del Castoro, che oggi pubblica libri per tutte le fasce di età, ma che certamente viene immediatamente collegata alle avventure del Diario di una Schiappa, che nel 2008 ha segnato un vero e proprio rilancio della casa editrice. Attualmente, «oltre il 15% dei libri venduti in Italia nella fascia 10-13 anni è della Schiappa» e l'autore, Jeff Kinney, è ormai diventato un amico, attento a venire incontro alle esigenze della casa editrice. 

L'eredità di Umberto Eco si avverte fortemente già a partire dalla sua fotografia che resta come un nume tutelare nella sede della Nave di Teseo, a Milano, a pochi passi in effetti dall'abitazione del grande semiologo. Qui Elisabetta Sgarbi illustra a Cristina Taglietti la crescita della Nave (che ora pubblica circa 300 titoli all'anno!) e la recente acquisizione di Baldini+Castoldi, che mantiene tuttavia una sua autonomia. Comun denominatore? Dedizione assoluta e orari di lavoro dettati dalle tante necessità, certamente mai limitandosi agli orari d'ufficio. 

Alla fine di questo viaggio nell'editoria, aggiornato con dati e acquisizioni recenti, si vorrebbe di nuovo ripartire, trovare un secondo volume che ci accompagni a conoscere più da vicino tanti altri editori, tra cui lo stesso Laterza che ha pubblicato Risvolti di copertina. Un libro imprescindibile per chi vuole conoscere da vicino l'editoria italiana.

GMGhioni