Ritorno in Cornovaglia: il terzo volume della saga dei Poldark

Jeremy Poldark. Un romanzo della Cornovaglia, 1790-1791
di Winston Graham
traduzione di Matteo Curtoni e Maura Parolini
Venezia, Sonzogno, 2017

pp. 336
€ 18,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)



Gran Bretagna, 1950: Winston Graham si accinge a dare alle stampe il terzo capitolo della saga dei Poldark, inaugurata dal volume uscito nel 1945 (Ross Poldark, recensito da nostra Laura Ingallinella, la quale ha ricostruito anche le vicende relative alla pubblicazione del primo libro della saga). Sia la prima che la seconda uscita (Demelza, 1946, di cui si è occupata Carolina Pernigo) hanno ottenuto un grande riscontro presso il pubblico e l'autore non ha certo terminato le idee a sua disposizione.
Leggere le prime pagine di Jeremy Poldark è come respirare un'aria familiare: il lettore ritrova i paesaggi selvaggi e sconfinati che ha imparato a conoscere nei primi due libri, riassapora le stesse atmosfere, e ritrova i luoghi in cui ha potuto vedere l'evolversi della storia tra Ross e Demelza. I primi paragrafi offrono subito un saggio della straordinaria capacità narrativa dell'autore:
In una sera d'agosto del 1790, tre uomini a cavallo percorsero la mulattiera che costeggiava la Grambler e si diressero verso il gruppetto di cottage che si trovava sul limitare del villaggio. Sospinte in alto da una brezza giunta da ovest, le nuvole stavano cominciando a tingersi degli ultimi rossori del tramonto. Persino le ciminiere, da cui non usciva fumo da quasi due anni, sfoggiavano un colore caldo e maturo. Alcuni piccioni stavano facendo il nido in un buco di quella più alta e il battito delle loro ali riecheggiava nel vasto silenzio che i tre stavano attraversando. Cinque o sei bambini vestiti di stracci stavano giocando tra due baracche, intorno a un'altalena improvvisata, e alcune donne uscirono dai cottage e, a braccia conserte, rimasero a osservare il paesaggio degli uomini a cavallo. (p. 9)

Il libro non tradisce le aspettative: Winston Graham possiede l'eccezionale capacità di tenere sveglia la curiosità del lettore, offrendogli una storia appassionante e mai noiosa. Persino le svolte che potrebbero essere più prevedibili, in realtà sono gestite in maniera tale da tenere tutti col fiato sospeso, in attesa degli sviluppi futuri. Grazie a questo indiscutibile talento, i libri della saga dei Poldark hanno raccolto negli anni moltissimi estimatori, i quali hanno potuto godere delle avventure del valoroso capitano. E ora anche in Italia, finalmente, si sta procedendo alla traduzione e alla stampa dell'intera serie.
La figura di Ross, orgogliosa e fiera, suscita ben presto l'ammirazione del lettore: in un primo momento egli può richiamare alla memoria i ben più famosi eroi maschili nati in terra inglese, si pensi, a titolo di esempio, a quelli nati dalla penna di Jane Austen o Emily Brönte. Eppure, procedendo con la saga, egli assume dei tratti profondamente diversi e originali e il suo temperamento, passionale e combattivo, sembra essere degno rispecchiamento della terra in cui è nato, la selvaggia Cornovaglia, i cui campi verdi e brulli vengono battuti da un vento impetuoso e incessante.
L'altero Ross, tuttavia, non è lasciato solo di fronte al proprio carattere irruente: Demelza, la serva che egli ha sposato è capace di tenergli testa, ma con dolcezza, e, tra tutti i personaggi che Graham ha ideato, resta l'unica spalla capace di donargli reale conforto. Demelza è un personaggio delineato altrettanto straordinariamente: esattamente come Ross mal tollera le frivolezze del mondo aristocratico, e lei, nata e cresciuta tra la gente popolo, proprio non si sente all'altezza dell'ambiente nel quale viene inserita grazie al matrimonio con Ross. Tuttavia, la giovane ragazza pian piano si adegua alle convenzioni del mondo di cui ora fa parte e, grazie alla sua straordinaria capacità di adattamento, riesce a introdursi senza grosse difficoltà, a tal punto che ben presto suscita la curiosità e l'ammirazione dei nobili che frequentano le stesse occasioni mondane a cui partecipano i Poldark.
Tuttavia, la sua spontaneità non viene mai meno, andando a costituire la vera cifra caratteristica del suo personaggio: la vivacità e la naturale schiettezza che la distinguono faranno in modo che ella non accetti diverse convenzioni normalmente condivise dai nobili, come, ad esempio, il divieto che il cugino di Ross, Francis, impone a sua sorella, Verity: a quest'ultima viene impedito di sposare il colonnello Blamey, poiché sgradito alla sua famiglia per una serie di eventi pregressi.

Il terzo libro si apre su una parentesi scura della vita dei protagonisti, riprendendo la narrazione dai tragici fatti che avevano chiuso il volume precedente. A causa di una serie di eventi, concatenati l'uno all'altro, Demelza e la piccola Julia hanno contratto una terribile malattia e la figlia non ce l'ha fatta a sopravvivere. Ancora una volta è la caparbia Demelza – pur distrutta dal dolore – a prendersi cura di Ross, ad evitare che egli sprofondi nella buia disperazione che pare travolgerlo.
La perdita era stata terribile anche per Demelza ma la sua natura più flessibile le permetteva di reagire a stimoli che invece per lui non significavano niente. Ranuncoli che fiorivano fuori stagione, una cucciolata di gattini trovata per caso in un fienile, il calore del sole dopo una giornata fredda, il profumo del fieno appena mietuto: cose come quelle la sollevavano temporaneamente dal suo dolore, che così aveva meno presa su di lei. Ross non se ne rendeva conto ma era stata soprattutto Demelza a prendersi cura di lui nel corso dell'ultimo anno. (p. 29)
A ciò si aggiunge l'accusa che viene rivolta a Ross, poco dopo il tragico evento: egli viene incolpato di aver favorito il saccheggio di due navi naufragate, crimine per cui è prevista l'impiccagione. Il processo è un'occasione, per l'autore, di disegnare un efficace ritratto dello scenario storico, dando molto spazio alle ingiustizie sociali e alle iniquità consuete nell'Inghilterra dell'epoca, mentre forti venti di tempesta soffiano nella vicina Francia e la paura della Rivoluzione si allarga a macchia d'olio, approdando anche nelle terre della Cornovaglia.
La saga di Poldak, è, infatti, anche e soprattutto, un romanzo storico, in cui il contesto viene descritto tramite ampie e dettagliate parentesi, le quali, però, non annoiano mai il lettore e, anzi, forniscono gli strumenti giusti per capire meglio la storia.
L'udienza, così, diviene per Graham un ottimo strumento per offrire un'approfondita analisi del contesto storico-sociale, tuttavia, essa costituisce anche un'occasione per procedere ad una lettura psicologica dei personaggi che vi partecipano: se Poldark mantiene viva la sua forte ostilità verso le caste che sfruttano i più deboli e non si piega ad una conveniente supplica, mantenendo ben salde le sue ragioni, altri personaggi rivelano la propria viltà, cedendo la propria testimonianza al migliore offerente, mentre altri manifestano una mirabile lealtà nei confronti di Ross.
La stessa capacità di approfondimento psicologico viene mostrata anche per lo sviluppo degli altri filoni narrativi paralleli alla vicenda principale: il medico, Dwight Enys, che già nel secondo volume si era reso protagonista di una vicenda poco felice, si ritrova in una situazione in cui deve fare i conti con la propria maturità emotiva – e non più solo con la propria capacità professionale – mentre Verity, finalmente, inizia a vivere con l'uomo che ama.
Nel frattempo, nuove nubi temporalesche si addensano nel cielo della coppia: l'evento luttuoso che ha colpito Ross e Demelza ha cambiato – forse per sempre? – il loro rapporto, e, inoltre, la minaccia rappresentata dal vecchio amore di Ross, Elizabeth, sembra farsi sempre più concreta e vicina. Tutto ciò mentre Demelza nasconde una notizia che ancora non ha svelato a Ross e che potrebbe portare ad una nuova svolta.
Per sapere come andrà a finire non resta che leggere questo nuovo appassionante capitolo della saga di Poldark, la quale non smette di appassionarci e stupirci ogni volta di più.
Valentina Zinnà

Un post condiviso da CriticaLetteraria.org (@criticaletteraria) in data:

Nuove avventure attendono Demelza e Ross Poldark: l'inizio del terzo volume della serie porta con sé una serie di eventi inaspettati che si susseguono uno dopo l'altro. Sul valoroso capitano, infatti, pende l'accusa di essere stato complice del saccheggio di due navi naufragate. Non solo, in questa situazione non facile, persino il solido matrimonio con Demelza sembra scricchiolare: riuscirà la caparbia protagonista femminile a far sì che Elizabeth, la storica fiamma di Ross, non riaccenda nell'uomo le antiche passioni? Questo è solo un assaggio di quello che offre #JeremyPoldark: una narrazione avvincente, trasposta con altrettanta efficacia nella serie tv targata BBC. Prestissimo su Critica Letteraria la recensione! E voi che ne dite, vi piace questa saga? #Poldark #sagadipoldark #WinstonGraham #bookish #instabook #bookstagram #instalibro #bookoftheday #RossPoldark #Demelza #BBC #serietv #criticaletteraria #recensione #Sonzogno #Marsilio @sonzognoeditori
Un post condiviso da CriticaLetteraria.org (@criticaletteraria) in data: