La maternità nel libro di esordio di Laura Martinetti e Manuela Perugini

Nient'altro al mondo
di Laura Martinetti e Manuela Perugini
Garzanti, 2018

pp. 228
€ 16,90 (cartaceo)



Due autrici, due protagoniste, due vite, due storie, due esiti opposti nel momento in cui entrambe restano incinte.
Le due protagoniste, Alma e Maria, si alternano nei capitoli, e in questo modo veniamo coinvolti nelle loro vite prima, durante e dopo la gravidanza. Le due personalità, molto diversi e per certi versi complementari, emergono chiaramente sia nel modo di scrivere sia nelle parole usate, ma anche e soprattutto a livello narrativo nelle reazioni ai vari eventi che si susseguono.
La prima metà del testo risulta più interessante e vivace rispetto alla seconda, per due motivi connessi. Il primo è che all'inizio si dà molto più spazio alle vite delle protagoniste e ai loro pensieri relativi anche ad altri aspetti temi di rilievo, mentre nella seconda metà del romanzo tutto ruota intorno ai problemi relativi alla gravidanza di Alma; le ultime venti o trenta pagine rischiano a tratti di risultare ripetitive, anche se alla fine assistiamo alla chiusura del cerchio delle due donne, che escono dai rispettivi percorsi cambiate ed evolute.
Il secondo motivo è che la voce e le vicende di Maria, a cui si dedicano inizialmente lo stesso spazio di quelle di Alma, successivamente perdono terreno: la seconda metà del romanzo è quasi totalmente dedicata al parto di Alma e al suo rapporto col figlio neonato. E Maria, che è un personaggio problematico e interessante, forse anche più dell'amica, resta in secondo piano, sebbene la sua luce riaffiori forte nelle poche pagine che le vengono dedicate.
Nient'altro al mondo è un romanzo a due voci sulla maternità, un tema ad alto rischio di banalizzazione: le due autrici sono però state brave a trattarlo a tutto tondo, approfondendone gli aspetti psicologici e innestandolo nella vita quotidiana di due donne lavoratrici. Dalle preoccupazioni iniziali per gli sconvolgimenti che verranno alle gioie dei primi giorni; dalle trasformazioni fisiche all'impatto emotivo che la gravidanza ha sulla donna; dal rapprto assolutamente esclusivo che la donna ha con la creatura che sta crescendo dentro di lei all'imprinting dei primi scambi di sguardi col neonato: Nient'altro al mondo è un libro rivolto a tutti e in grado di coinvolgere sia un pubblico maschile che femminile.
C'è da dire che, essendo uomo, ho faticato a comprendere alcuni passaggi, soprattutto quelli relativi al rapporto che una donna ha col proprio corpo che cambia o al terrore di perdere il feto nei primi mesi, aspetti che solo una donna incinta può sperimentare in prima persona. È dunque questo un testo che sicuramente verrà letto diversamente a seconda che il lettore sia di un sesso o dell'altro.

David Valentini