#EditorinAscolto – Rina Edizioni, uno spazio per le scrittrici italiane

È nata a gennaio una nuova casa editrice, Rina edizioni. Ed è una casa editrice particolare, perché ha un intento ben preciso: recuperare e ripubblicare testi poco noti di scrittrici italiane dell’Ottocento e del Novecento. L’ideatrice e al momento unica responsabile del progetto è Michela Dentamaro, giovanissima romana che si occupa di editoria e traduzione già da vari anni, con alle spalle una Laurea in Studi Classici, una in Italianistica e un Master in Traduzione Letteraria. In occasione della presentazione del primo volume, Tipi Bizzarri di Amalia Guglielminetti, alla libreria Le Storie di Roma, abbiamo fatto qualche domanda all’editrice per conoscere meglio il suo progetto. 


Raccontaci come e perché è nata Rina Edizioni e perché si occupa solo di scrittrici.
L'idea di far nascere una casa editrice come Rina Edizioni si è formata dal mio interesse per i testi dimenticati o poco noti di scrittrici nella letteratura italiana tra Ottocento e Novecento. Ho fatto un lavoro di ricerca sulle autrici della nostra letteratura, scoprendo un universo meraviglioso e interessantissimo. Per questo motivo ho deciso di aprire una casa editrice che valorizzasse le scrittrici, scelte per il modo di scrivere della loro realtà (non necessariamente di impegno politico) presentata in ogni singolo libro. Ho sentito l'esigenza di ricercare questi testi e ripubblicarli per renderli noti a tutti, perché credo sia doveroso, soprattutto in questa contemporaneità, recuperare un pezzo di storia letteraria volutamente silenziato. 
La presentazione di Rina Edizioni
alla libreria Le Storie di Roma lo scorso 24 febbraio

Quali sono le linee editoriali?
 
Per il momento Rina Edizioni si occupa di scrittrici italiane dell’Ottocento e del Novecento, ma questa delimitazione cronologica e geografica potrebbe essere solo temporanea. Ho già in mente diversi titoli di scrittrici straniere – ad esempio – e spero di poter avere presto il tempo e i mezzi per tradurli. La casa editrice è chiaramente al suo stadio iniziale, ora sono solo io che faccio tutto il lavoro e mi occupo della distribuzione diretta. Ma il piano è quello di creare, a poco a poco, una vera redazione. E magari trovare anche qualcuno che lavori sul formato e-book.

Certo, anche perché con una vera redazione si potrebbe fare un lavoro interessante sul testo, si potrebbe pensare a un apparato critico, magari coinvolgendo scrittori e scrittrici di oggi.
Assolutamente sì. Al momento sono io che mi occupo di editing. Per il primo libro la formula è stata una semplice introduzione alla casa editrice e una scheda dell’autrice. Sono consapevole che un adeguato apparato critico di supporto al testo darebbe una connotazione più interessante ai volumi, e interesserebbe anche il mondo degli studiosi. Si potrebbe anche pensare, in futuro, a una seconda edizione ampliata dei nostri volumi, a cura di specialisti. 

Puoi dirci quali saranno le prossime uscite di Rina Edizioni? 
Il prossimo volume sarà Parla una donna di Matilde Serao. È un diario di guerra, uscirà a maggio. E poi ti posso dire che Rina Edizioni pubblicherà generi molto diversi tra loro: raccolte di poesie, romanzi, letteratura per bambini e ci sarà anche un manuale di cucina. Al momento conto di pubblicare due-tre libri l’anno, data la grande mole di lavoro che c’è dietro a ogni uscita. Ma anche in questo caso spero che col tempo i numeri crescano. 

Perché hai scelto il nome Rina per la casa editrice? È per via di Rina Faccio, vero nome di Sibilla Aleramo? 
No! Il logo richiama una firma, una donna decisa e coraggiosa della mia vita privata che è davvero esistita e a cui mi sono ispirata. Il fatto che Sibilla Aleramo si chiamasse Rina è una fortunata coincidenza e spero un buon auspicio, e mi fa ancora più felice di questa scelta. 




Dar voce alle scrittrici italiane, diffondere i loro titoli meno conosciuti, è una scelta editoriale importante e incoraggiante, e per questo Rina Edizioni merita di essere seguita con attenzione. Prossimo appuntamento con Rina Edizioni e con il loro primo volume Tipi Bizzarri sempre a Roma, sabato 24 marzo, alla libreria Tuba, all’interno del ciclo di incontri “Le scrittrici tornano sempre”.


Serena Alessi
@serealessi