«Breviario del rivoluzionario da giovane», di Bruno Osimo

Breviario del rivoluzionario da giovane
di Bruno Osimo
Milano, Marcos y Marcos, 2018

pp. 233
€ 18,00 (cartaceo)


Dopo essersi fatto conoscere come traduttore e autore di libri sulla storia della traduzione, Bruno Osimo è tornato in libreria con un libro tutto suo, in cui racconta di un'educazione politica alle soglie degli anni Settanta.
Già conosciuto come autore di romanzi, con Marcos y Marcos ha pubblicato Dizionario affettivo della lingua ebraica, Bar Atlantic e Disperato erotico fox.
Per questo libro, Osimo fa un passo indietro e torna alla propria giovinezza: siamo nel 1973, Bruno ha quindici anni e la sua formazione umana risente necessariamente delle vicende politiche che si susseguono in quegli anni. Breviario del rivoluzionario da giovane, però, non è un romanzo che racconta gli eventi degli anni della rivoluzione giovanile, ma un'opera che racconta la storia personale e privata di un ragazzo alle prime esperienze di vita, il quale, timido e riservato, inizia a conoscere la realtà dei rivoluzionari settantottini.

Sono un ragazzo pieno di ideali, dice la didascalia. Sono giovane, non posso ancora capire il valore della vita umana. In questa stagione vanno molto le idee chiare, mentre il dubbio è fuori moda. Preferisco starmene da solo facendo i ragionamenti precisini che ho imparato da piccolo, o disconnettere l'orientatore logico e farmi trascinare dall'onda rivoluzionario? (p. 17)
Tra una lezione e l'altra del liceo X, che Bruno frequenta quotidianamente, si fanno largo parole come "esproprio proletario", "compagno", "femminismo", eccetera. Il giovane ragazzo si getta a capofitto in questo movimento, con tutta la convinzione di cui è capace: tuttavia, il suo apprendistato politico è talvolta ancora confuso e indeciso, e l'esito di questo incerto muoversi dà luogo talvolta a parentesi comiche e particolarmente ironiche, capaci di far nascere un sorriso sul volto del lettore.
Bruno sembra osservare la rivoluzione e il percorso dei compagni con un occhio esterno, analitico, capace di esaminare e catalogare le usanze e i modi dei compagni. Il libro, infatti, possiede una struttura particolare: ci si aspetta un romanzo strtturato in maniera tradizionale, ovvero con una classica divisione in capitoli, e invece, una volta aperto il libro, ci si trova di fronte ad una storia organizzata im brevi capitoli, ognuno caratterizzato da una parola chiave, che funge anche da titolo. Una lunga serie di capitoli tematici, quindi, che, come tessere di un mosaico, si collocano una di fianco all'altra a formare una figura unica, quella dei primi anni Settanta visti dall'occhio di un ragazzo alle prime esperienze di vita.
Una fotografia, uno scorcio di passato, visto dagli occhi di chi quel periodo l'ha vissuto.

Valentina Zinnà