#CriticArte - la Galerie Templon compie 50 anni

 

Daniel Templon

Una storia di Arte Contemporanea
La Galleria Templon compie 50 anni


A Parigi, da oltre 50 anni la Galerie Templon, una delle più longeve realtà del settore, regala emozioni ed interessanti spunti d'ispirazione, che hanno scritto pagine di storia dell'arte contemporanea. Oltre 500 mostre organizzate e più di 300 artisti rappresentati all'interno delle 3 sedi espositive, rispettivamente a Parigi e Bruxelles.

Per celebrare lo speciale anniversario nella lunga storia della galleria, sono stati pubblicati due libri: "Daniel Templon, un histoire d'art contemporain" (Daniel Templon, una storia dell'arte contemporanea) e "Galerie Templon - 50 Years", una grande edizione con prefazione bi-linguale e articoli da stampa.  





Il primo dedica uno studio storico e sociologico ai decenni di arte contemporanea, che hanno caratterizzato l'attività della Galleria, utilizzando come veicolo di osservazione la carriera di Daniel Templon. Il libro lanciato all'inizio dell'estate da Julie Verlaine è pubblicato da Flammarion e disponibile in francese e in inglese. 

Il secondo volume invece, pubblicato nell' autunno del 2016, ripercorre tutte le mostre della cinquantennale storia della Galerie Templon, un compendio enciclopedico ed archivio storico, per gli amanti dell'arte, gli studenti, e tutti coloro he cercano ispirazione.


Siamo negli anni '60, quando la Galerie Templon inizia a distinguersi nel panorama francese e successivamente estero, adottando per prima un approccio internazionale all'arte, alimentato dai costanti viaggi di Daniel Templon a mostre, aperture e studi d'artisti, biennali e fiere d'arte in tutto il mondo.

Nel 1966, all'età di 21 anni, proprietario di un piccolo spazio a Saint-Germain-des-Prés il fondatore Daniel Templon non aveva capitale da investire o contatti nel mondo dell'arte. Fu grazie alle scelte curatoriali della galleria basate su una mentalità aperta e insaziabile curiosità per l'arte nuova, nonchè una grande audacia, la galleria divenne un successo internazionale, portando l'arte dei movimenti pionieristici Concettuale, Minimalista, Pop Art all'attenzione dei francesi e l'intero pubblico europeo.


I viaggi regolari di Daniel Templon a New York negli anni '70 hanno creato e consolidato una forte relazione con i principali attori della scena artistica americana, tra cui Leo Castelli, Donald Judd, Andy Warhol e molti altri.

"All'età di 21 anni – racconta Daniel Templon – conoscevo poche persone, mi trovavo inserito nell'ambiente parigino, dedito all'astrazione, sia dal punto di vista artistico che intellettuale, dove gallerie e musei erano francesi di nascita e non tutti curiosi di ciò che stava accadendo in altre parti del mondo. Non avevo altra scelta se non quella di andare nella direzione opposta, scoprendo nuovi movimenti (concettualismo, minimalismo, pop art) all'estero. La mentalità aperta, la visione globale, l'intuito e conoscenza, sono cose che ho dovuto acquisire lungo la strada, da solo. Viaggiare, incontrare persone, leggere, pensare - tutto ciò ha richiesto anni d'impiego.





Nel 1977 non riuscii a vendere un singolo pezzo della serie "martello e falce" di Warhol. Oggi quelle opere valgono molti milioni di dollari, allora si trattava di meno di 50.000 dollari e nessuno le voleva. Nella mia determinazione a mostrare al pubblico gli artisti americani non c'era mai senso di una missione, né un senso didattico, volevo semplicemente scoprire i personaggi più innovativi e talentuosi, per renderli meglio conosciuti e condividerne il gusto. Per certi versi si è trattato anche di un gioco d'azzardo con la storia. La mia grande soddisfazione è rappresentata dalla consapevolezza di aver avuto un occhio, che mi ha permesso di "vedere" le cose prima di altre persone.”

"Sarebbe estremamente difficile nella Francia di oggi, riuscire a compiere ciò che ho realizzato allora – sostiene Templon – Non per motivi di competenza ovviamente. È una questione di contesto storico (...) Non ho mai chiesto a nessuno il modo di operare. Mi sono sempre avvicinato a ciò che mi è sembrato adatto e corretto secondo la mia visione, affidandomi tanto alla mia personale intuizione quanto alla razionalità. Forse il mio modo di essere è ciò che maggiormente mi avvicina agli artisti, al punto da sentirmi estremamente vicino a loro. Quando ho iniziato, ho sostenuto artisti per ragioni essenzialmente culturali, allo stesso modo di come si difendono le proprie idee e convinzioni. Il business non era la funzione principale della galleria; Fare soldi era un'aspetto secondario."

Nei primi anni '70, viaggiare a New York dall'Europa o più specificatamente da Parigi, era un vero evento, quasi un'avventura per molti francesi. L'America era sinonimo di sogni e libertà: la promessa di un Paese in cui stavano accadendo rivoluzioni di varia natura, accadevano situazioni ed eventi che qui, nella vecchia Europa o in Francia, non si erano mai viste. Gli Stati Uniti hanno sempre trasmesso immagini di prosperità, contagiando il loro spirito di conquista.

"Ciò che rende questa professione unica e così eccitante – dice Daniel Templon – è più piacere che lavoro - è che non ha limiti, senza fine, come l'arte stessa. Non ci sono limiti nel tempo né nello spazio, né nelle gioie di scoprire nuove cose. La galleria è il luogo fisico dove tutto questo si forma, si incontra. Il mercato dell'arte è in buona forma, anche se mi rammarico del fatto che l'elemento finanziario abbia superato l'arte - che una professione fondata sulla passione sia diventata un'impresa (...) Credo che il ruolo delle Gallerie sia quello di innovare ed esplorare. Non puoi farlo senza una vera conoscenza."



Elena Arzani


Galerie Templon
30 rue Beaubourg - 75003 Paris - France
Galerie Templon
Rue Veydt 13A - Veydtstraat 13A - 1060 Brusseles Belgium
www.danieltemplon.com



(Tutte le immagini sono di proprietà dei rispettivi autori e ne è vietata la riproduzione © Si ringraziano la Galerie Templon e l'ufficio stampa Agence Communic’Art di Parigi, per la gentile collaborazione)