#ScrittoriInCollegio - Daniela Ranieri e Claudio Giunta

27 maggio 2017
Collegio Ghislieri, Pavia

Ieri sera a Pavia l'appuntamento con #ScrittoriInCollegio ha portato in sala due ospiti decisamente poliedrici: Claudio Giunta, saggista, professore universitario, autore di romanzi, ma anche brillante collaboratore sul «Sole 24 ore», «Internazionale» e altre celebri testate; Daniela Ranieri, giornalista sul «Fatto Quotidiano», ma anche nota narratrice, cimentatasi di recente con la forma del saggio in Aristodem. Discorso sui nuovi radical chic (Ponte alle Grazie, 2013).  A questi accenni alle loro carriere, ci sarebbe molto da aggiungere: sì, perché se dobbiamo individuare un punto che accomuna Giunta e Ranieri, sicuramente questo è la curiosità, dal momento che la letteratura aiuta a osservare il nostro presente da punti di vista complessi e plurimi. 

Mirko Volpi introduce Daniela Ranieri e Claudio Giunta
A Pavia i due ospiti, introdotti da un sempre brillante Mirko Volpi, sono partiti da prospettive diverse per analizzare il tema della presente edizione. Per cominciare, Daniela Ranieri si è soffermata sul non poter amare e sul diritto ad odiare, in dialogo tra l'attualità e l'inattualità della letteratura. Entro la «melassa del politicamente corretto» odierno, pare che la parola "odio" debba essere bandita, così come il sentimento corrispondente: Ranieri rivendica invece il diritto di odiare, senza false edulcorazioni. Anche la letteratura ha regalato opere preziose incentrate sull'odio: su tutti, Gadda ha scritto pagine esilaranti colme di odio verso il suo palazzo, dove era letteralmente ossessionato dai rumori e dagli odori che percepiva in modo estremamente pungente, anche a distanza di piani. 
Collegio Ghislieri di sera, appena prima dell'incontro
Anche per quanto riguarda il non poter amare la letteratura offre splendidi esempi: si pensi anche solo a Kafka, intrappolato in un'ossessione amorosa inesausta per Felice Bauer, che tuttavia è incapace di manifestarsi in un amore pieno, solido, rassicurante, come testimonia in un lunghissimo epistolario di oltre settecento pagine. O La montagna incantata di Mann, perfetto esempio di amore incompiuto, con passi di assoluta intensità.
Claudio Giunta, invece, esordisce criticando la scelta dei temi, a suo parere usurati e, tutto sommato, più oggetto di dibattito che presenza reale nella vita delle persone. Nella sua, perlomeno, è certo che non ci sia mai stato l'odio e l'amore, quello raccontato dalla letteratura, è arrivato di recente. Proprio questo incontro ha mutato parte delle sue convinzioni, ovvero che l'amore, come raccontato dalla letteratura pre-romantica, riguardasse solo i più giovani: pensate a Laura di Petrarca, o alla Beatrice dantesca, o ancora a Romeo e Giulietta... Forse l'unica eccezione è il sonetto 315 del Canzoniere, ma il lettore si accorgerà subito che l'immaginazione di una vecchiaia accanto a Beatrice è negata dall'ultima terzina:

Tutta la mia fiorita et verde etade
passava, e ’ntepidir sentia già ’l foco
ch’arse il mio core, et era giunto al loco
ove scende la vita ch’al fin cade.

Già incomminciava a prender securtade
la mia cara nemica a poco a poco
de’ suoi sospetti, et rivolgeva in gioco
mie pene acerbe sua dolce honestade.

Presso era ’l tempo dove Amor si scontra
con Castitate, et agli amanti è dato
sedersi inseme, et dir che lor incontra.

Morte ebbe invidia al mio felice stato,
anzi a la speme; et feglisi a l’incontra
a mezza via come nemico armato. 


Ultimamente, invece, lo sguardo dell'amore è cambiato e lo dimostra un tipo di poesia come quella di Philip Larkin in Finestre alte: basterà leggerla per accorgersi dello scontro/incontro tra metafisica e concretezza. È forse questa la dimensione che individua meglio la ricerca d'amore e di discorsi meta-amorosi oggi?
Se per Giunta l'amore resta un sentimento nel complesso sopravvalutato, per Ranieri questo si declina come ossessione e malattia (anche nei suoi romanzi, del resto). E così siamo usciti dall'incontro pieni di stimoli di lettura (qui se ne citano pochissimi rispetto alla densità di rimandi nel corso della serata), con una grande domanda che risuonerà per giorni e, probabilmente, non troverà risposta univoca: l'amore di oggi non è più ricerca di passione, ma di un rapporto solido?
Ai posteri (e alla letteratura)...

GMGhioni

#ScrittoriInAscolto torna lunedì sera con Lia Celi e Andrea Santangelo, alle 21 al Collegio Ghislieri. Vi aspettiamo!