Casanova? Uno di noi.

Casanova per giovani italiani
di Lia Celi e Andrea Santangelo
UTET, 2016

pp. 240
€ 14 (cartaceo, con ebook compreso nel prezzo)
€ 7,99 (ebook)


E ovunque mi fossi trovato, il monumento più interessante ero io, quel che facevo, la mia vita inimitabile, i miei amori romanzeschi. Se durante i miei viaggi avessi avuto con me una fotocamera, nella gallery ci sarebbero stati solo selfie. (p. 130)
Le biografie e la storia sono tutt'altro che noiose: a questo Lia Celi e Andrea Santangelo ci hanno già abituati. La coppia di penna a dir poco spassosa ma sempre rigorosa torna in libreria con una nuova sfida: dimostrare l'incredibile attualità di Giacomo Casanova, con il loro Casanova per giovani italiani. Non si tratta di un manuale per giovani seduttori seriali; tutt'altro! La vulgata sulle tante compagne sessuali di Casanova è solo una microscopica realtà rispetto alle tante sfaccettature, ben più interessanti, di questo controverso personaggio storico. Nel corso della sua vita, innanzitutto, Casanova sperimenta la capacità di adattarsi in ogni situazione e di volgere circostanze potenzialmente pericolose a proprio vantaggio. Opportunista? Anche. Avventuriero? Sicuramente. Forse noi oggi non potremmo più fingerci medici pur di ottenere con pochi escamotage palliativi e tante parole un buon vitto e alloggio, ma lo spirito che c'è sotto è ancora ben presente ai nostri tempi. Parola d'ordine (odiatissima, ormai): reinventarsi. Casanova lo fa, un po' per il trasformismo a cui lo ha abituato la madre attrice, un po' per spirito di avventura. E senza dubbio è credibile, anche quando indossa i panni dell'agente segreto (tra l'altro, sapevate che è stato lui a usare per primo in uno scritto questa definizione?).
A noi fa strabuzzare gli occhi immaginare Casanova come abate, libertino, astrologo, medico improvvisato, agente segreto: eppure pensate che ci sono molte altre professioni in cui si è dilettato il veneziano. Eppure, la massima aspirazione di Giacomo Casanova era un'altra:
A dispetto dei ripetuti flop editoriali e di una vita piena di avventure e di incontri memorabili, malgrado la sua eccellenza nell'ars amandi e in quella ludendi, Giacomo Casanova si definisce ostinatamente uno scrittore e vuole essere ricordato per le sue opere. Sentirsi non riconosciuto o sminuito come intellettuale gli procura eccessi di rabbia furibonda. (p. 148)
Sì, è proprio Giacomo, con la sua personalità ironica e strabordante, a prendere di tanto in tanto la parola, interloquendo con la biografia e, talvolta, rimproverando la libertà con cui i suoi autori si permettono parentesi sul contesto storico-sociale. Al di là dell'aspetto ludico di certi interventi, i corsivi di Casanova in presa diretta fanno da utile ponte tra passato e presente, evidenziando contrasti ma soprattutto punti di contatto, sempre uguali nel corso del tempo. Il gusto del viaggio, ad esempio, è congeniale all'irrequieto Giacomo, tanto quanto ai giovani di qualunque tempo. Poi, certamente, ci si sofferma un po' sulle abitudini amorose del Casanova per antonomasia, e non si può che sorridere. Innanzitutto per la levità con cui Celi e Santangelo si muovono tra dati storici e biografici; quindi per le scoperte che si fanno tra una pagina e l'altra, senza mai saccenza da parte degli autori. Ben vengano queste biografie romanzate: Celi e Santangelo hanno tutti gli strumenti, narrativi e di ricerca, per indagare e rendere fruibile al massimo un personaggio altrimenti imprigionato nei luoghi comuni. 

GMGhioni