#Halloween - L’Orrore Cosmico di Lovecraft



Anche i libri, come gli abiti negli armadi, seguono la stagionalità. Nelle ultime settimane abbiamo abbandonato i colori chiari e gli indumenti leggeri a favore di tinte più scure e materiali più pesanti. Con l’accorciarsi delle giornate e il buio che ci sorprende già nel tardo pomeriggio, è giunto il momento di orientarci verso letture che più si sposano al periodo autunnale: nessuno come Lovecraft calza al periodo di Halloween. La sua massiccia produzione di racconti produce ore di suggestione.

Quando giunsi vicino alla città senza nome, capii che era maledetta. Stavo attraversando, sotto la luna, una valle riarsa e terribile, e lontano la vidi ergersi misteriosamente dalla sabbia, come parti di un cadavere che sporgano da una fossa malscavata. Dalle pietre consunte dal tempo della veneranda sopravvissuta al diluvio, bisnonna della più vecchia piramide, parlava la paura.

Così recita l’inizio del Necronomicon, libro maledetto dell’”arabo pazzo” Abdul Alhazred. Un alone di mistero circonda quest’opera: molto allusivamente, Lovecraft non confermò né smentì mai se l’opera fosse farina del suo sacco o traduzione di un reale ed antico grimorio demoniaco. La scrittura ricca ed elegante suona già di per sé come un incantesimo: cadenzando le parole sembra quasi di evocare i paesaggi da incubo in cui si muovono i suoi personaggi. Follia, isolamento, allucinazioni e morbose curiosità costituiscono la cifra delle figure narranti. Sempre presentati come resoconti di prima mano, i sinistri e terrificanti eventi fanno sprofondare i protagonisti e il lettore in mondi antichi e spaventosi quasi sollevassimo il velo tra noi e il mondo del Male.

Lettura rigorosamente serale e, soprattutto in queste notti, attenzione a quello che pronunciate ad alta voce: non si può mai sapere cosa si evoca dalle pagine di un libro maledetto.
Non è morto ciò che in eterno può attendere/ e con il passare di strane ere anche la morte muore.

Giulia Pretta