Zadie Smith, "NW"

NW
di Zadie Smith
Mondadori, 2013

pp. 360
cartaceo € 18,00
ebook € 9,99

Nulla sopravvive al proprio racconto: lo si legge a pagina 23 di questo nuovo magmatico ma non caotico, intenso ma non strabordante, complesso ma non intellettualistico romanzo di Zadie Smith. Ma al racconto della Smith sopravvivono emozioni dense, quasi coagulate nelle pagine ricchissime di sperimentazione, in cui ogni parola occupa un posto preciso nella costruzione di un poderoso microcosmo narrativo.
NW, appena uscito in traduzione italiana per Mondadori, è quella prova che tutti quanti i lettori della Smith aspettavano: un viaggio nella Londra del North-West (da qui il titolo), in mezzo a realtà sociali, culturali ed economiche diverse: nei quartieri multiculturali di Camden, Caldwell e Kilburn passeggiano personaggi diversissimi, dalle storie che non si intrecciano, ma cozzano le une contro le altre e si fondono a suon di sofferenza ed esperienze brucianti. Non c'è vita che non porti con sé sfide e prove: il ghetto, le case popolari e le residenze con giardino di chi ha saputo risollevarsi convivono a pochissima distanza. E così i personaggi principali, che si passano il testimone in una narrazione che non si fonda sulla coralità ma sulla somma delle singole personalità. 


Fusione e individualità: può sembrare paradossale, ma le due dimensioni convivono in NW. Quando sembra che un personaggio domini la scena narrativa e assurga a protagonista, ecco che un'altra voce si intromette, spesso senza essere invitata. Perché nel N-W non ci si invita, ci si conquista il proprio spazio con l'orgoglio, la perseveranza e la riaffermazione quotidiana dei propri diritti: senza sconti né concessioni. E' un mondo in cui i sentimenti convivono con la rabbia quotidiana, la miseria e la lotta, sempre in guardia. Eppure le amicizie durano, come quella tra Leah e Natalie, e i rapporti d'amore vanno preservati dal mondo esterno, come per Felix e Grace. 

A N-W i rapporti scoppiano, non c'è spazio per la pressione sociale dei benpensanti: famiglie allargate, come quella di Felix, con padri drogati e madri sparite; o le tante gravidanze occasionali, gestite a malapena tra bottiglie di vodka e assegni di disoccupazione,... Non è un quadro rassicurante, ma è estremamente veritiero: e in questo raccapezzarsi quotidiano si incontrano i problemi presente in qualsiasi coppia, a cominciare dalla mancanza di comunicazione, che rende quasi sconosciuta Leah, con la sua depressione taciturna, al compagno Michel, o che porta Natalie, brillante avvocato con figli, all'insoddisfazione per il suo matrimonio con il bello e rassicurante Frank. 
Un tema che serpeggia da sottofondo onnipresente nel romanzo è la maternità: osteggiata da Leah, prima guardata con sospetto e poi abbracciata da due volte per Natalie, ma trattata nelle varie sfumature anche da personaggi minori. La sorella di Natalie, Cheryl, è rimasta incinta e alleva i figli nonostante i grandi problemi economici; la madre di Felix, invece, scelse tempo prima di abbandonare i figli avuti da un secondo o terzo compagno per rifarsi una vita... Per dare meglio la temperatura della profondità tematica, Nathan, un tempo amato da Leah e da Natalie, risponde così alla domanda di Natalie sulla paternità:
E' solo una sentenza di morte.
Cosa?
I bambini. Se nascono, prima o poi moriranno. Ed è questo che gli dai, in fin dei conti. (p. 322)
Contrariamente a quanto si possa pensare, in NW, non sconvolge solo questa trama densissima: la vera potenza è nella scrittura. Innovativa, sperimentale, irriverente, la prosa di Zadie Smith è in grado di porre nello stesso libro calligrammi, prove di scrittura simultanea, più tracce intertestuali di canzoni intrecciate alla prosa. Dialoghi non virgolettati, frasi nominali spesso accostate per flussi di coscienza e non per apparente coerenza logica, precisione lessicale e mimetismo dialogico: il tutto concorre a fare del nuovo NW un romanzo da grandi premi letterari. 

Gloria M. Ghioni

Questo pomeriggio, Gloria è a Roma per incontrare Zadie Smith! 
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