Editori In Ascolto - Il Foglio Letterario



Editori in Ascolto
- intervista a Gordiano Lupi di Il Foglio Letterario ed Edizioni Il Foglio -




Quando è nata la vostra casa editrice e con quali obiettivi?

Nel nostro sito abbiamo un capitoletto narrativo intitolato Storia: http://www.ilfoglioletterario.it/storia.htm. In ogni caso siamo nati nel 1999, con la rivista Il Foglio Letterario, che nel 2003 si è trasformata in casa editrice, usando la rivista come veicolo promozionale in occasione di eventi. L’obiettivo è scoprire giovani autori che abbiano qualcosa da dire. Tutto è relativo, certo, ma insieme ad altri scrittori ho messo su un’azienda che non è un’azienda, ma vorrebbe produrre cultura, senza badare al profitto. Utopia, certo, ma è bello sognare, altrimenti si lavora in banca e festa finita, ché quello è il mio lavoro vero, come scrissi un po’ di tempo fa su Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura e Nemici miei (Stampa Alternativa). Tutto questo è nato per contrastare la moda dell’editoria a pagamento, ma ironia della sorte e invidia di chi non ce l’ha fatta, ogni tanto mi capita di rispondere ad accuse diffamatorie che spesso provengono da soloni dell’overground e da persone stimate…

Come è composta la vostra redazione? Accettate curricula?


Non accettiamo curricula, ma gente di buona volontà, perché siamo rigorosamente no-profit, al punto che non abbiamo neppure un ufficio diritti e riconosciamo agli autori non denaro, ma copie di libri. Il primo a non guadagnare un euro sono proprio io che dirigo tutto il movimento da quasi quindici anni. Nel capitoletto Collane: http://www.ilfoglioletterario.it/collane.htm si vede la composizione della redazione. Ogni collana ha un responsabile, che decide, dopo aver letto la proposta. Non chiediamo contributi ma pubblichiamo solo cose che ci interessano. In questo periodo storico facciamo poca narrativa (selezionatissima) e quasi per niente poesia (ma la facciamo), cerchiamo con interesse saggi alternativi, soprattutto su cinema e musica. Per fare un esempio, alcuni dei nostri titoli più venduti sono: Godzilla, Black Metal, Lady Madonna, Il dark… ma c’è anche un bel romanzo come Questa sono io di Federico Guerri che sta andando molto bene. 

Qual è stata la vostra prima collana? E il primo autore?

Abbiamo cominciato con la narrativa. Il nostro primo autore è stato un grande personaggio piombinese come Aldo Zelli, ristampato nel decennale della sua scomparsa. Siamo passati al fumetto e i nostri primi successi sono stati alcuni saggi sui manga giapponesi (All’ombra del Fuji Yama e I robottoni, ma anche Ken il guerriero). Una collana che ci dà soddisfazione sono gli scrittori cubani, che traduco personalmente. Anche in questo caso vale il motto: diamo voce a chi non ne possiede, perché pubblichiamo autori non in sintonia con il regime. Alejandro Torreguitart (di cui ha parlato anche il Corriere della Sera) con il suo Vita da jinetera è il titolo più richiesto. Abbiamo pubblicato in e-book gratuito, scaricabile su Amazon, anche l’opera poetica di Virgilio Piñera, Il peso di un’isola.

Se doveste descrivere in poche parole il vostro lavoro editoriale, quali parole usereste?

Vendere gelati al polo, come disse il mio amico Danilo Arona un po’ di tempo fa. A parte le battute, cerchiamo di dare spazio a chi non ne trova, lavoriamo per far uscire dal sottobosco giovani talenti.

A distanza di dieci anni dalla fondazione della vostra casa editrice, quali obiettivi ritenete di avere raggiunto e a quali puntate?

Abbiamo avuto in finale al Premio Strega un autore, nel 2005 (Wilson Saba), che adesso pubblica con Bompiani. Negli anni successivi sono stati selezionati altri due nostri giovani: Boris Virani (che è sparito) e Claudio Volpe (è appena uscito il suo nuovo libro con Anordest Edizioni). Abbiamo scoperto Lorenza Ghinelli, che adesso pubblica con Newton & Compton (Il divoratore, La colpa). Abbiamo tradotto in italiano Felix Luis Viera, Alejandro Torreguitart e Virgilio Piñera. Altri nostri autori stanno uscendo per editori medio – grandi: Vincent Spasaro, Luca Barbieri, Sacha Naspini… Abbiamo collane uniche in Italia, come la Demian, che pubblica racconti sull’adolescenza ed è curata da Sacha Naspini e Federico Guerri: http://demiancollana.wordpress.com/, ma anche la collana CINEMA di Fabio Zanello che pubblica interessanti monografie: http://www.ilfoglioletterario.it/catalogo_cinema.htm (l’ultima è su Fassbinder).

Un libro che vi è rimasto nel cuore e che continuerete a riproporre al vostro pubblico.

Wrong di Andrea Consonni è in catalogo dal 2003. Il mio Orrori tropicali idem. Ma non sono i soli. Tutti i libri in catalogo sono nel nostro cuore, perché ci abbiamo creduto.

Come vi ponete nei confronti delle nuove tecnologie?

Bene. Abbiamo aperto un settore e-book di cui si occupa Michele Ponte, in collaborazione con Sacha Naspini, Federico Guerri e Fabio Izzo. Non si vende molto, ma vogliamo esserci. E poi vendere o no non passa tra i miei rischi, come diceva Guccini.

Cosa pensate delle mostre-mercato del libro? Hanno accusato forti cambiamenti negli ultimi anni?

Penso che alcune non fanno per noi: Roma e Torino. Vere e proprie fiere della vanità, che servono solo a far svenare il piccolo editore. Noi facciamo Torino con il distributore NDA di Rimini, al quale affidiamo una selezione di titoli. Altre sono fiere perfette: Pisa, Modena, Latina, Imperia. Altre ancora sono – posso dirlo alla Toscana? – acchiappacitrulli. Noi cerchiamo di fare solo fiere del secondo tipo.

Come vi ponete nei confronti dell’editoria a pagamento e del print-on-demand?

Radicalmente contrari alla prima. Siamo nati per combatterla, come recita il nostro statuto. Il print-on-deman, invece lo usiamo per i libri che hanno poca richiesta, ma che a nostro giudizio sono validi e non vanno tolti dal catalogo.

Ritenete che il passaparola informativo, tramite blog o siti d’opinione, possa influenzare il mercato librario?
E la critica tradizionale?

Noi veniamo dall’underground e come mentalità ci siamo ancora. Siamo orgogliosamente underground. Le nostre sole armi sono il passaparola informativo e Internet. Non mi fido molto della critica alta, mi riferisco a quella che pubblica sui media tradizionali (stampa e tv), perché è asservita ai grandi gruppi editoriali. Funziona quasi sempre così: compri un vestito, ti regalano la cravatta. Non mi faccia dire altro.

Pubblico: quali caratteristiche deve avere il vostro lettore ideale?

Il nostro pubblico è giovane, under 40. Me ne rendo conto alle fiere del libro. Il lettore ideale del Foglio Letterario è un tipo curioso, che non si ferma di fronte all’apparenza, non si accontenta di quello che trova facilmente, ma vuole scoprire altro. I nostri libri soffrono le carenze distributive della piccola editoria, ma è bello anche questo, perché chi li compra deve cercarli. In definitiva sono almodovariani oggetti del desiderio.

Un aspirante scrittore può proporvi i propri manoscritti? Come deve fare? Sono graditi consigli!

Sinossi e tre capitoli, come scritto sul sito: http://www.ilfoglioletterario.it/manoscritti.htm, a causa dell'enorme mole di testi che ci arrivano giornalmente, siamo costretti a dare risposta SOLO ALLE PROPOSTE EDITORIALI CHE REPUTIAMO INTERESSANTI.  Cerchiamo soprattutto: Romanzi scritti da autori Under 30, Narrativa fantastica, horror e generazionale, Saggistica su fumetto, cinema, musica ed esoterismo, Fumetti, narrativa cubana.

Avete un sassolino nella scarpa o un piccolo aneddoto da raccontarci circa la vostra casa editrice?

Troppi. In quasi 15 anni di attività credo di aver litigato con mezzo mondo editoriale per il mio essere underground e controcorrente. Mi sono fatto anche tanti amici veri, però, che contano molto di più di una schiera di leccapiedi. Sassolini? Cosa vi devo dire, che non più tardi di ieri stavo per andare dal legale perché ci hanno diffamato come editori a pagamento? Oppure che ricevo minacce e intimidazioni da persone che si definiscono comuniste, perché dedico attenzione alla letteratura cubana della diaspora? Meglio pensare in positivo. Tanto moriremo tutti, come diceva Cabrera Infante, belli, brutti, intelligenti o cretini, moriremo tutti. Questa è la sola certezza della vita.

Qual è il vostro ultimo libro in uscita? Lo consigliereste perché…

Narrativa. Gli ultimi titoli sono Abituarsi alla fine di Antonio Bastanza, Se avessi previsto tutto questo di Luca Raimondi e La vita sotto l’ombelico di Stefano Soggetti. Il denominatore comune è che sono romanzi di formazione, scritti con stile agile e fresco. Cinema. Abbiamo un gran bel libro su Fassbinder e il testo su Godzilla. E poi c’è il nostro Strega mancato: Doppio umano di Fabio Izzo… senza trascurare la poesia di Roberto Malini, da sempre dalla parte degli esclusi. Patrizia Garofalo dirige con amore e competenza la collana Orizzonti.

Volete preannunciarci qualche obiettivo per il vostro futuro?

Resistere, resistere, resistere. Pure se l’ha già detto qualcuno.

Infine…
Aggiungete pure una domanda e datevi una risposta!

No, Marzullo no, per favore… aggiungo solo che voglio completare il titolo del nostro ultimo libro edito: Se avessi previsto tutto questo, dati, cause e pretesto, probabilmente farei lo stesso… alla faccia di chi ci vuol male. 

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