Il deserto e la neve



Il deserto e la neve
di Flavio Standoli
Amazon Selfpublishing, 2012



Massimo è uno studente di cultura araba che si sta laureando con un noto islamista dell'Università "La Sapienza" di Roma, il professor Damiani. Questi lo manda a Marrakech con lo scopo di approfondire la conoscenza dell'arabo e iniziare le ricerche per sua tesi di laurea. Ad ospitarlo è il professor Abdallah. Ma si tratta di una copertura: il ragazzo e il docente, ignari di ogni cosa, si ritrovano al centro di un caso di spionaggio industriale. Massimo è il corriere inconsapevole di titoli al portatore per il valore di 10 milioni di euro da consegnare a un fantomatico professor Aziz in cambio di preziosi segreti legati al petrolchimico. Interessati al materiale e ai soldi sono il Mossad e una spia deviata del KGB. I primi irrompono nella casa del professor Abdallah ferendolo gravemente e provocando la fuga di Massimo che raggiungerà Imlil, piccolo villaggio sull'Atlante. Qui incontra Giamila, la figlia del professore, con la quale cerca una via attraverso le montagne marocchina, nella speranza di seminare gli agenti che lo inseguono. Iniziano così un viaggio massacrante nel gelo dell'inverno magrebino che li segnerà per sempre, un rito iniziatico dopo il quale Massimo e Giamila non saranno più gli stessi.


"Il deserto e la neve" è il primo, appassionante, romanzo di Flavio Stadoli che si autoproduce sulla piattaforma Amazon e che rappresenta uno di quei casi di self pubblishing di qualità. Ben strutturato, la prosa dell'autore è scorrevole e la sua padronanza della materia narrativa è totale: frequenti cambi di prospettiva, panoramiche e restringimenti di campo, dialoghi serrati e personaggi ben costruiti la cui personalità emerge con lo scorrere del romanzo. Tra di essi i più credibili sono Tariq, nome in codice di Tapunov, agente deviato del KGB che insegue Massimo e Giamila sull'Atlante instaurando con i due ragazzi e con la natura aspra della montagna una vera e propria lotta per la sopravvivenza, e Aziz, arrampicatore sociale che tenta la via più veloce e pericolosa per arricchirsi.


L'unico difetto imputabile a questo romanzo, ma di cui Stadoli non è pienamente responsabile, è l'evidenza del fatto che manchi un editor alle spalle in grado di dare al romanzo le giuste coordinate e che lo affranchi da una struttura molto cinematografica. Se questo testo finisse in mani sapienti che sappiano collaborare con l'autore potrebbe riservare piacevoli sorprese. Incredibile, e solo parzialmente inspiegabile, che gli editori non abbiano dato cenni a questo scrittore esordiente. "Il deserto e la neve" è infatti un romanzo avvincente, ricco di azione e che tiene il lettore incollato alla pagina fino all'ultima riga.

Alessio Piras