Editori in ascolto - Edizioni Internòs


Quando è nata la vostra casa editrice e con quali obiettivi? 
Le Edizioni Internòs sono nate nel 2008 come naturale sviluppo dell’attività di una famiglia che da alcuni decenni gestisce una libreria (e i cui membri hanno avuto esperienze in ogni settore del mondo editoriale: direzione di collana, direzione editoriale, traduzione, impaginazione ecc), nonché come approdo di una passione coltivata di padre in figlio (nel nostro caso: di padre in figlia). L’obiettivo è di poter continuare a pubblicare i libri che ci piacciono. Senza rimetterci, possibilmente.

Come è composta la vostra redazione? 
La redazione – e, peraltro, tutta la casa editrice -  è composta da due persone stabili più alcuni collaboratori esterni.

Qual è stata la vostra prima collana? E il primo autore?
La prima collana è stata MODIFICAZIONI dedicata a tatuaggio e modificazione corporea. Il primo autore è stato il tatuatore professionista Nadir di Chiavari (GE) con il libro: “Messaggi sulla pelle. Tatuaggio e antichi simboli” . Non è un testo sulla tecnica del tatuaggio, bensì un esame di alcuni dei più importanti simboli usati nella pratica di quest’arte oggi così di moda. La speranza dell’autore è che almeno qualcuno rifletta sul senso dell’immagine che si appresta a farsi imprimere sulla pelle prima di entrare in uno studio di tattoo.

Se doveste descrivere in poche parole il vostro lavoro editoriale, quali parole usereste?
Passione. Ricerca. Rispetto (per testo, autori, librai, lettori).

A distanza di cinque anni dalla fondazione della vostra casa editrice, quali obiettivi ritenete di avere raggiunto e a quali puntate?
A quasi 5 anni dalla fondazione della casa editrice, abbiamo raggiunto l’obiettivo di essere ancora in vita pur avendo pubblicato quasi tutti libri “di nicchia” e puntiamo a “resistere” più a lungo possibile.

Un libro che vi è rimasto nel cuore e che continuerete a riproporre al vostro pubblico.
Un libro che amiamo particolarmente è “La musica del silenzio” del monaco benedettino David Steindl-Rast, un’opera di cui abbiamo comperato i diritti negli USA. E’ un libro che aiuta a vivere chi lo legge e che non è necessariamente indirizzato ai soli credenti.

Come vi ponete nei confronti delle nuove tecnologie?
Amiamo il libro di carta - che non morrà, così come non è morta la pittura dopo l’invenzione della fotografia – ma ci stiamo preparando anche per una collanina di “libri elettronici”.

Cosa pensate delle mostre-mercato del libro? Hanno accusato forti cambiamenti negli ultimi anni? 
Finora non abbiamo partecipato ad alcuna mostra, pensiamo però che tutto ciò che contribuisce o può contribuire a diffondere la lettura sia benvenuto.

Come vi ponete nei confronti dell’editoria a pagamento e del print-on-demand? 
L’editoria a pagamento soddisfa il narcisismo di migliaia di persone che si ritengono scrittori o poeti. Da questo punto di vista, non nuoce a nessuno (salvo forse proprio a chi scrive, se impreparato alle delusioni): a patto però che non si trasformi in truffa, come spesso accade, attraverso mirabolanti promesse di successo e fama mai mantenute (ovviamente).

Ritenete che il passaparola informativo, tramite blog o siti d’opinione, possa influenzare il mercato librario? E la critica tradizionale? 
Il passaparola è per noi l’unico strumento che ci consente di vivere. La critica tradizionale – salvo casi rarissimi - ignora i piccoli editori anche quando pubblicano capolavori.

Pubblico: quali caratteristiche deve avere il vostro lettore ideale?
Il nostro lettore deve essere soprattutto anticonformista e avere lo spirito del rabdomante che cerca la vena d’acqua seguendo solo il suo istinto. I nostri libri ben difficilmente, infatti, guadagnano le prime posizioni sui banchi delle librerie delle “catene” più importanti. Bisogna cercare dietro i luccicati best sellers, in angoli più remoti e meno illuminati, o presso quei librai che ancora amano il proprio lavoro e fra le tante novità sanno scegliere in autonomia, conoscendo i loro clienti.  

Un aspirante scrittore può proporvi i propri manoscritti? Come deve fare? Sono graditi consigli! 
Chiunque può inviarci i propri testi stampati su carta: non accettiamo invii per posta elettronica. Cerchiamo di leggere tutto e, se possibile, di rispondere a tutti.

Avete un sassolino nella scarpa o un piccolo aneddoto da raccontarci circa la vostra casa editrice?
Nel 2010 abbiamo pubblicato un romanzo scritto da un importante personaggio della televisione che lo ha pubblicizzato in una delle trasmissioni più seguite (8 milioni di spettatori). Ebbene: molti “rivenditori di libri” non lo hanno neppure preso in considerazione, visto che, se pubblicato da un microscopico editore, doveva essere per forza un’opera che i grandi editori avevano rifiutato, quindi di scarsissimo valore. Era, invece, l’opera forse migliore del suo autore ed egli l’aveva data a noi per pura amicizia e stima. 

Qual è il vostro ultimo libro in uscita? Lo consigliereste perché… 
L’ultima nostra pubblicazione è “Yzur” una raccolta di sei racconti di Leopoldo Lugones, in una nostra nuova traduzione (nostra nel senso che il traduttore è chi scrive le presenti risposte).
Leopoldo Lugones (Villa María del Rio Seco, 1874 – Buenos Aires, 1938) fu il massimo esponente del modernismo argentino e una delle figure più influenti della letteratura ispanoamericana. Di lui ha detto J.L.Borges: “Se dovessimo compendiare in una persona sola tutto il corso della letteratura argentina (e nulla ci costringe, naturalmente, a così stravagante riduzione), quella persona sarebbe indiscutibilmente Leopoldo Lugones".
Il volume fa parte della collana “Biblioteca inquieta” e costa 7,50 euro.
Il giudizio di Borges dice ampiamente il motivo per cui val la pena di leggere questo libro.

Non vi sembra di essere un po' troppo selettivi?
Forse sì perché a volte la passione gioca brutti tiri e ti spinge a oltrepassare i confini di una più modesta considerazione di te stesso. La passione per i libri, poi, è tra le più nefaste da questo punto di vista, poiché rischi di sentirti più colto o più intelligente e raffinato degli altri: il che è sempre stupido (e di cattivo gusto). 

Grazie per aver partecipato!

Intervista a cura di Gloria M. Ghioni
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Per saperne di più, ecco il sito della casa editrice: http://www.internosedizioni.com/