L'insostenibile leggerezza dell'essere - Milan Kundera

L'Insostenibile Leggerezza dell'Essere
di Milan Kundera
Adelphi Edizioni

Collana: Gli Adelphi
pp: 318
9,00€

La Primavera di Praga è iniziata. L'invasione dell'Unione Sovietica è alle porte. "L'insostenibile leggerezza dell'essere", romanzo scritto da Milan Kundera, pubblicato in Francia per la prima volta nel 1984, inizia il suo viaggio con un incontro. 
Una cesta sospinta dalla corrente, una bimba urlante, sola, indifesa, un uomo che la raccoglie, provando compassione e senso del dovere. Sin da subito: metafore.

Il titolo "L'insostenibile leggerezza dell'essere" è il nucleo dell'unicità della vita. Più volte nel romanzo viene ripetuto: Einmal ist Keinmal . E' un proverbio tedesco, la cui volontà mira a sottolineare come le scelte che una persona compie nella propria vita appaiono del tutto irrilevanti se confrontate con la vita stessa. Per questo sono leggere. Il cercare significati, sensi realizzano un paradosso insostenibile, per questo pesante. 

La trama, non considerando le implicazioni concettuali, politiche e di significato più ampio, racconta una storia comune ai più: amore, mancate corrispondenze, deviazioni, sbagli, cadute, tradimenti. Tereza e Tomáš, ma anche Franz e Marie-Claude, Sabine e tutte le donne amanti, gli uomini spia, si muovono all'interno della realtà dell'Europa dell'Est sul finire degli anni '60. 
Le difficoltà nel superare se stessi, nei rapporti umani, nell'incontro-scontro con l'altro sono evidenti e rese ancora più significative all'interno della riflessione filosofica che amplifica i microcosmi dei personaggi, fino a toccare l'umanità. La peculiarità dell'ambientazione storica, geografica e politica non può esimere il lettore dall'essere solleticato dalle metafore. Regimi e rapporti umani, imposizioni dittatoriali, censure, hanno a che fare, inevitabilmente, con il potere. Gli stessi protagonisti, presi singolarmente nei loro atteggiamenti, sono esempi di modelli politici e comportamentali. 
Le durissime critiche al comunismo, l'eleganza e la leggerezza con cui viene trattato il clima di diffidenza e paura, creano emozioni e riflessioni. 
Il sesso è emblema che realizza metaforicamente questo potere. Attraverso il sesso (mancato, goduto, arenato, ignorato, nascosto) si giocano i giochi più pesanti, che nulla hanno a che fare con il sadismo o il masochismo, quanto piuttosto con l'anima, la libertà, la dignità, il rispetto. 
Soprattutto l'individualità. La libertà individuale, di un popolo, di pensiero, di movimento, di fede politica sono tutti temi trattati copiosamente nel testo, anzi, proprio questi elementi hanno generato, a mio parere, le pagine migliori.

Lo stile con cui questo romanzo è scritto appare, talvolta, arzigogolato nel filosofeggiare. L'autore praghese non rinuncia a qualche termine scurrile, netto, evidente, poco poetico ma molto efficace nell'economia della storia. manifesta una libertà di scrittura che non oltrepassa mai, a mio avviso, il limite del volgare. 
Terminata la Rivoluzione di velluto, caduto il comunismo, "L'insostenibile leggerezza dell'essere" aspetterà ben 17 anni prima di essere pubblicato in Repubblica Ceca. 
Un dato significativo, un'opera impressionante, soprattutto se consideriamo che le durissime critiche a questa ideologia, ai metodi, alle prospettive, ai limiti, sono state scritte proprio da un compagno.
Come sempre accade in questi casi, anche Kundera ha pagato le conseguenze del suo essere "contro".

Carolina Venturini

Anche Laura ed EvaMaria hanno parlato della stessa opera.
Leggi la recensione di Laura: clicca qui
Leggi la recensione di EvaMaria: clicca qui