Zeus! | reading di una rivista mutante









Oggi vorrei parlare di poesia mutante. Oggi vorrei parlare dei confini dell'arte e della poesia, e quindi anche dei confini della Forma e del Significato. Oggi vorrei parlare di Ordine e Caos, di natura e tecnica, di evoluzione e adattamento. Di tutto questo vorrei parlare. Ma per farlo sceglierò una maniera inedita, lontana dai sociologismi e dagli intellettualismi di tante vetrine letterarie.

Oggi parliamo di Zeus, la rivista mutante e, in particolare, della sua prima pubblicazione che raccoglie i testi di tutti i reading teatrali che l'hanno vista protagonista e organizzatrice dal 2005 al 2010: Zeus, reading di una rivista mutante (edizioni Il Cardo, con il contributo della Fondazione della Comunità Bresciana, 2010).
Zeus
è la rivista scritta dagli utenti e redatta insieme ad alcuni operatori dei servizi alla disabilità della cooperativa sociale Il Cardo di Edolo, in provincia di Brescia (il numero 0 è uscito nel gennaio del 2005).
Zeu non è solo una rivista. È un luogo magico, un porto franco, uno spazio incontaminato dove la letteratura non può che porsi le domande primordiali riguardo la sua natura: riguardo il tempo, lo spazio, la sua origine e la sua identità, riguardo i confini del suo linguaggio e il suo scopo nel mondo. In questo senso trovo che Zeus sia una della più interessanti realtà artistiche e “umaniste” che ci sono in Italia perché, per una sua caratteristica peculiare – per la sua natura outsider ma tangente, mutante ma integrata – Zeus ci richiama tutti alle sue domande, alle sue fascinazioni, ai suoi sentimenti, con un'innata energia di coinvolgimento e partecipazione.
Per i redattori della comunità Il Cardo l'idea iniziale fu quella d'una rivista capace di «ricreare, per farlo percepire agli altri, ciò che gli operatori provano e sentono durante una giornata di vita nei nostri servizi. Zeus doveva esaltare quei pezzi di follia, spiazzamenti, visioni distorte, mondi capovolti e risate che ci fanno amare il nostro lavoro» (scrive Marco Milzani, direttore de Il Cardo, in postfazione al volume antologico).
Ma non bisogna tradurre
Zeus come una semplice piattaforma che cerca di trasformare in energia generatrice, nell'atto artistico, l'energia della devianza (così la critica d'arte chiama la forza propulsatrice che nell'atto artistico olstemtrepassa il sia del linguaggio per allargarne i confini, per destrutturarne/restrutturarne gli orizzonti). Non voglio etichettare Zeus solo come un fattore antropologico, come un esperimento da laboratorio, un vezzo culturale. Non voglio ricondurlo alle scritture automatiche o ai flussi di coscienza, all'arte informale o primitiva.
Zeus è molto di più. I suoi testi sono creati al di là del linguaggio, e al di qua, e spinge anche noi lettori a seguire questa appassionante avventura della mente e dello spirito. L'obbiettivo dei redattori de Il Cardo è chiarissimo: «il mondo esterno percepiva della persona con disabilità solo la superficialità, il limite di pensiero che esce dalla poche o troppe parole, il pensiero stereotipato, il loro essere bambini in corpi adulti. Questa visione però faceva a pugni con il nostro vissuto quotidiano: oltre al pensiero stereotipato noi nella relazione incrociavamo cose che non erano troppo classificabili, ma che a noi piacevano. Il compito dell'educatore diventa giocoforza quello di fare domande e intuire strade diverse per fare emergere quello che una persona è oltre l'apparenza, oltre l'educazione imposta, oltre l'equilibrio raggiunto con i farmaci» (ancora Marco Milzani in postfazione).
Ritrovo in Zeus un gioco serissimo intorno al concetto di educazione e integrazione sociale. In tempi in cui la letteratura è strumentalizzata dalla politica o asservita al mercato, ritrovo in Zeus un momento letterario incontaminato, vero.
Ma ancora e ancora Zeus è molto altro. Zeus sono l'emozioni che fanno l'Uomo nudo e crudo, semplice e debole, povero e misero, romantico e idealista, puro davanti ai nostri occhi. Zeus è una lezione di vita che ci fa riflettere sul rapporto con l'Altro, su una diversità che ci mette in discussione, eppure ci completa.

«Zeus è meglio darlo da leggere a una persona che è capace di leggerlo» scrive Danilo Ramus, uno della comunità.

«La verità è la verità»
(Amerino Simoncini,
La verità)

«Adesso ti faccio la bara. / La bara dell'amore. / La bara dell'amore è un gioco. / Un gioco di persone. / Che fanno l'amore»
(Alessandra Laini,
La bara dell'amore)

«Ho un cane. Non ha un nome: per chiamarlo gli tiro i sassi. Va un po' di qua e po' di là. Altri animali... non so: il topo, il carciofo, le macchine. Il topo è grande: così (1metro).»
(Manuel Salis,
Mucca)

«L'uomo arriva dalla luce. Tanti anni fa. Il mondo l'ha fatto Gesù, da solo, con le luci. Una luce illuminata, come quella delle bottiglie di vetro.»
(Amerino,
L'uomo arriva dalla luce)

«Ecco dove ci porta il nostro pensiero, anche a pensare ad un mondo dove le regole e gli steccati possano essere discussi sentendo le ragioni di tutti, anche di chi, apparentemente sembra abbia difficoltà ad adeguarsi alle nostre convenzioni e per una volta ci costringe a misurarci con la sua realtà».
(Giuseppe Capitanio, presidente della cooperativa Il Cardo, in postfazione)





Riccardo Raimondo



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Il Cardo è un'impresa cooperativa sociale. Oggi i servizi nell’area della disabilità sono: Centro Diurno per persone con disabilità (CDD) - Comunità Alloggio Socio Sanitaria (CSS) – Centro Socio Educativo (CSE) - Servizio Formazione all’Autonomia (SFA)- Appartamenti protetti - Voucher educativi per disabili - Animazione disabili ai grest estivi – Servizio di Assistenza Specialistica nelle scuole.
Parallelamente Il Cardo si occupa con altrettanto impegno anche di problematiche relative al tema dell’Educazione con interventi di prevenzione, formazione insegnanti e consulenza presso le scuole, organizzazione di eventi, laboratori, spazi di aggregazione e assistenza domiciliare educativa.
Dal 2005
Il Cardo produce e promuove dei reading teatrali che mettono in scena le fasi salienti dell'attività della rivista Zeus. Zeus, reading di una rivista mutante è la loro prima pubblicazione.


(per info, abbonamenti, donazioni e per acquistare l'antologia e i numeri di Zeus visitate www.ilcardo.it oppure www.zeusrivistamutante.wordpress.com)


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Anteprima dello spettacolo teatrale Zeus, reading di una rivista mutante, che dà anche il titolo all'antologia. Visita il sito per conoscere le prossime tappe della tournée! www.ilcardo.it