Una prospettiva tutta al femminile per "Il gioco delle nuvole"



  • Titolo: Il gioco delle nuvole Autore: Silvana Sonno Editore: Graphe.it Data di Pubblicazione: 2007 Collana: Logia
  • Pagine: 118
Un romanzo, è risaputo, non è mai un atto totalmente "puro": alla base della creazione di qualunque testo letterario soggiace la fitta trama di tutte le letture che hanno accompagnato l'autore nella sua formazione, i suoi gusti, le sue conoscenze e i suoi interessi. Questa considerazione è particolarmente evidente per "Il gioco delle nuvole" di Silvana Sonno, che contiene ampi riferimenti culturali e ammiccamenti letterari tutti da scoprire. La filosofia, in particolare, è fibra fondamentale di tutto il romanzo.

La situazione di partenza sembra tra le più semplici. Un uomo incontra una donna, conosciuta tempo addietro via internet; la passione esplode. L'idillio della linearità - del sentimento, della trama, della struttura intera del romanzo - tuttavia, si spezza ben presto: ampie digressioni si insinuano nella storia d'amore di M. e Z. (i cui nomi per intero, con una sorta di retardatio nominis, scopriremo solo nel corso del racconto); il passato invade il presente, lo influenza potentemente.

La "galleria di famiglia" offerta da Silvana Sonno ci presenta personaggi divisi tra dinamicità e staticità, due gruppi distinti in opposizione tra loro. La particolarità è che il ruolo di "personaggio dinamico" è riservata solo alla donna: donna che recupera la propria dignità ed energia vitale, donna che accoglie il nuovo e il vecchio, donna che riesce ad appropiarsi di un'identità, cambiare senza smentire la propria natura e i propri affetti. Le tre donne del romanzo (Mimosa, Carolina, Rosella, ma anche tutte le scrittrici citate, e ancor più a fondo il movimento femminista) sono il concreto nucleo pulsante di avvenimenti, parole, riflessioni. Quasi a suggerire che l'atto creativo, la vita stessa è essenzialmente donna. Ed è un suggerimento che proviene dal titolo stesso: solo Mimosa, la donna che cresce e vive con consapevolezza questa crescita, è capace di osservare il dinamico susseguirsi delle nuvole e riconoscere in questo perenne movimento il senso stesso dell'esistenza.

Anche lo stile, variegato e multiforme, dall'ironia quotidiana a momenti sostenuti di pathos, è immancabilmente donna: acuto, sempre complice, spesso sorridente.

Donna che ama e cresce, dunque. Emblematico,in questo senso, il rapporto tra M., giovane donna la cui ossessione è "maturare", e Z., l'uomo-bambino che incarna l'impossibilità di tale processo. Lo specchio della maturazione è la vita sentimentale, come in tanta letteratura; qui, in particolare, la chiave di lettura psicanalitica è evidente: il rapporto dei "giovani" del romanzo con l'amore è strettamente legato al mondo dell'infanzia, alla presenza/assenza di radici familiari. Riconciliarsi con se stessi e riconciliarsi con queste radici è un tutt'uno.

Molta carne al fuoco, dunque. Il rischio, più volte corso, è la tendenza al monologo; le trasformazioni sono mostrate da quadri nettissimi, senza dubbio, ma a volte sembra mancare quel fotogramma in più che renda più completa la dialettica della crescita.

Il merito di Silvana Sonno resta comunque quello di aver messo in scena l'universo donna con sincerità e passione, con le forze fondamentali e le ragioni profonde di questo universo, in un romanzo leggero che presenta notevoli spunti di riflessione.

Laura Ingallinella