Quando si promette sulla propria anima



“La promessa. Un requiem per il romanzo giallo”
di Friedrich Dürrenmatt
Milano, Universale economica Feltrinelli, 2006 (15)


1^ edizione originale: 1958
Traduzione di Silvano Daniele


Brividi assicurati e tanta, tanta riflessione. Questo romanzo, pubblicato nel 1958, e nato dalla sceneggiatura per un film*, chiamato ad avvertire sulla frequenza dei reati sessuali sui bambini. Un tema scottante e delicatissimo, dunque, unito a uno scopo pedagogico che viene meno nel romanzo. Infatti, come precisa lo stesso Dürrenmatt nella postfazione, il romanzo è nato dopo il film, e come tale è stato rimaneggiato e ampliato.

Come il sottotitolo stesso precisa, Dürrenmatt vede la fine del romanzo giallo che viene in questo caso scardinato di tutte le sue certezze: il serial killer c’è, ma non sarà punito, se non dal destino. Al contrario, il finale del libro - che qui non voglio rivelare – lascia piuttosto inappagati. Anche se fin dall’inizio siamo avvertiti sullo stato di pazzia a cui è arrivato l’investigatore, il suo aiutante, ripercorrendo in flashback la vicenda, riesce a dimostrare tutta la genialità di quello che adesso sembra un vecchio scentrato. L’effetto che ne sortisce, pertanto, è un “non è giusto” pronunciato a denti stretti, per quelle figure che in un romanzo giallo canonico sarebbero senz’altro state trasformate in eroi.


Anathea


* intitolato: Accadde in primo giorno, regia di Ladislao Vadja, 1957