in

#CritiMusica - Dalla parte del Rock: «Rock Therapy», di Massimo Cotto

- -
Rock Therapy. Rimedi in forma di canzone per ogni malanno o situazione
di Massimo Cotto
Marsilio, 2017

pp. 492
€ 16,50 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


Tenetevi forte, perché una volta che avrete aperto Rock therapy, di Massimo Cotto, non vorrete far altro che prendere le vostre cuffie, sprofondare sul divano e ascoltare le canzoni che vi vengono qui suggerite, mentre sfogliate avidamente le pagine del libro.
L'idea è sfiziosa, lo svolgimento è geniale: «rimedi in forma di canzone per ogni malanno o situazione» (come recita il sottotitolo). L'intento dell'autore, Massimo Cotto, che ogni mattina, assieme a Maurizio Faulisi, dà il buongiorno all'Italia con il programma Buongiorno dr. Feelgood e Mr. Cotto, sulle onde di Virgin Radio, è quello di proporre per ogni acciacco o circostanza la colonna sonora giusta, perché la musica possa effondere il proprio effetto lenitivo sulle pene fisiche o su malesseri esistenziali.
Rock Therapy nasce, senza prendersi troppo sul serio, con questo intento: suggerire in prima battuta alcune pillole di rock da ingerire a seconda delle circostanze e dei malesseri (o malumori o malanni). E poiché una sola canzone a volte non basta per guarire, propongo una terapia completa, associando più brani fino a formare un percorso, sapendo che comunque, se non dovesse funzionare si può sempre buttare tutto nel cestino e cambiare medico, o seguire la brillante alternativa dell'autoprescrizione. Il bello di queste canzoni curative è che non esistono controindicazioni e non si accompagnano al terribile bugiardino. (pp. 11-12)
Credetemi, una volta chiuso il libro vi troverete in men che non si dica a ricreare nel vostro lettore mp3 le playlist con le canzoni suggerite da Cotto, in questo appassionante viaggio lungo la storia del rock, da Elvis agli Oasis, dai Beatles ai Kings of Leon, da Chuck Berry agli AC/DC.
Sfogliando le pagine si nota subito che, dopo una breve introduzione volta a spiegare lo scopo dell'opera, il libro è diviso in tre grandi sezioni, ognuna suddivisa in una decina di capitoli, i quali a loro volta racchiudono più canzoni: Mal d'essere, Mali di stagione, Mal di giornata. Per dare un'idea della composizione dell'opera – e dell'estro creativo dell'autore – si possono citare a titolo d'esempio alcuni dei capitoli: si passa dalle canzoni per curare il «mal d'amore», a quelle che possono essere usate come antidepressivi, fino ai brani etichettati come canzoni «per respirare meglio (canzoni da ascoltare in cuffia)». E ancora «Antinfiammatori (contro la nostalgia)» oppure «Antirughe (per sentirsi sempre giovani)».
Che dire poi delle canzoni per curare l'«Artrite (per la primavera)» o di quelle «Abbronzanti», da utilizzare come una perfetta colonna sonora dell'estate? Senza dimenticare quelle «Per favorire la concentrazione» o i rimedi «Distensivi (per la notte)». E così via, ricoprendo ogni circostanza della vita umana.
E se per il mal di gola suggerisce «Rock and roll all nite» dei Kiss e «The weeping song» di Nick Cave and the Bad Seeds, perché costituiscono «una terapia d'urto», essendo brani «nati per essere cantati a squarciagola», come canzoni «Antirughe» propone «My generation» degli Who, e «We gotta get out of this place», perché la giovinezza non è un fattore anagrafico.
In ogni capitolo, subito dopo il cappello introduttivo in cui l'autore spiega il perché delle sue scelte musicali e la logica che sta dietro al rimedio proposto sta la vera meraviglia: Massimo Cotto non sceglie solo di ricostruire le vicende compositive delle canzoni ma anche di raccontare aneddoti e curiosità, per ricostruire in più di un'occasione il clima entro il quale quella canzone è germogliata. Paragrafi brevi che scivolano via come le canzoni che propone, eppure intensissimi, capaci di dipingere in poche righe il ritratto di un'epoca.
È una scrittura vivace la sua, travolgente, a tratti entusiasta, sempre coinvolgente, e la sua competenza in materia di rock e dintorni è invidiabile: per ogni canzone snocciola nomi, date, luoghi, episodi più o meno curiosi, sempre poco noti, dimostrando una padronanza della materia che ben pochi possono vantare.
Non tutti sanno, infatti, che l'ariosa «Across the universe» è nata dalla penna di Lennon, dopo un litigio con la moglie Cynthia, così come non è facile immaginare la circostanza che portò all'incontro tra Axl e Slash, dei Guns N' Roses: i due si incontrarono sulla scala che portava all'appartamento di una spogliarellista che entrambi conoscevano e che concedeva ad entrambi i suoi favori.
Tutto questo e molto di più è Rock Therapy, una ricca enciclopedia del rock, che racchiude in sé molto del sapere di Massimo Cotto. Un libro di quelli da non mettere mai in soffitta, e da consultare (o forse potremmo dire somministrare?) qualora ce ne fosse bisogno. Se state cercando il sottofondo giusto per un viaggio in auto oppure avete il cuore spezzato e avete bisogno di una voce che copra i vostri pensieri, i consigli di Massimo Cotto sono lì per voi, da assaporare uno dopo l'altro. Perchè come scrive lo stesso autore nella nota introduttiva:
Intendiamoci: questo non è l'ennesimo manuale sulle canzoni imprescindibili del rock, scelte esclusivamente in base alla loro importanza. È più un compagno di viaggio, una guida, un'agenda o un blocco per appunti, un talismano, un ricettario, uno di quei libri da consultare in ogni occasione. (p. 15)
Come racconta in un'intervista (https://www.youtube.com/watch?v=3qPW2nPsj4g), Massimo Cotto ha scoperto che quello del deejay era il suo lavoro durante un tragitto in macchina, in cui ha ascoltato la voce di un deejay introdurre «Thunder Road» di Bruce Springsteen: tanto gli bastò perché capisse che ciò che voleva fare era dare voce alla musica. Raccontare le storie delle canzoni e veicolare i messaggi che esse portano in sé. Possiamo dire, sfogliando questo e altri suoi libri di argomento musicale, che per noi è stata una grande fortuna, poiché, come scrive lo stesso Cotto:
«Credo fermamente che il rock possa essere il più efficace dei rimedi, oltre che la colonna sonora del nostro quotidiano. Se siamo fortunati ci salva la vita, nella peggiore delle ipotesi ci migliora la giornata».

Valentina Zinnà


Un post condiviso da CriticaLetteraria.org (@criticaletteraria) in data: