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Pillole d'autore: celui qui silence, Félix Fénéon e i romanzi in tre righe

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Romanzi in tre righe
di Félix Fénéon
a cura di Matteo Codignola
Adelphi, 2009

pp. 58
€ 5,50


Probabilmente la figura di Fénéon ha davvero a che fare con il silenzio [...] è forse l'unico ad aver trovato, e proprio in queste cronache da una Lilliput moderna, l'equilibrio perfetto tra la parola e il suo contrario.
Postfazione di Matteo Codignola

Nella mia mente di bambina, la cosa più difficile era scrivere "tanto". Più un tema, un racconto, un romanzo era lungo, più meritava la mia meraviglia e la mia stima. In letteratura, per me, le dimensioni contavano! Con il passare del tempo e con una crescita di coscienza e di preferenze in quanto lettrice, mi sono resa conto che, in verità, ciò che desta maggior stupore è riuscire a dire tutto scrivendo poco. Non è facile trovare autori con il dono delle sintesi precisa, quelli che in poche battute riescono a sviluppare fabula, intreccio, atmosfera, personaggi, epiloghi fulminanti. Così quando mi sono imbattuta nello scarno libello di Félix Fénéon Romanzi in tre righe non ho potuto resistere.

Félix Fénéon, nei suoi 82 anni di esistenza terrena, ha vissuto diverse vite: impiegato al Ministero della Guerra francese, anarchico, critico letterario e d'arte, direttore della raffinata rivista letteraria La Revue Blanche e scrittore. Tutti questi titoli hanno però un unico elemento che li lega: la precisione e l'elegante asciuttezza del linguaggio. Apprezzatissimo al Ministero per i suoi rapporti essenziali, ma precisissimi, anche da redattore artistico e letterario non è mai stato autore prolisso. Capace di valutare l'opera di Degas in cinque righe scarse, amico di artisti del calibro di Signac, a partire dal 1906 scrisse, in forma anonima, 1500 romanzi in tre righe pubblicati sul quotidiano "Matin".
Prendendo avvio da fatti di cronaca, Fénéon crea romanzi di 30 parole: misteriosi, allusivi, molto spesso conditi da nera ironia, questi brevissimi nuclei narrativi ben si inseriscono nella moda dell'epoca. Molti quotidiani pubblicavano questi brevi fatti, a volte reali, a volte verosimili in modo da intrattenere il lettore. 
Alcune delle storie aprono la mente a sfaccettature misteriose e noir, quasi storie di fantasmi,
Una ragazzina buffa, paffuta, con le trecce, abito e scarpe di tela bigia, numerosi santini al collo, è stata ripescata a Suresnes.
Ripescata a Choisy-le-Roi una giovane donna in stato di decomposizione. All'anulare sinistro, diversi anelli di brillanti.
Altre sono quasi un fotogramma cinematografico che lascia il lettore libero di immaginare la scena successiva,
Una ragazza seduta per terra a Choisy-le-Roi, in stato di amnesia. Unica parola che sia stata in grado di pronunciare, e utile alla sua identificazione: "Modella".
Un colpo aplopettico ha steso il signor André, 75 anni, di Levallois, nei paraggi del pallino. La sua boccia rotolava ancora, e lui non c'era già più.
Ma su tutti regna un umorismo e un'ironia nera come il peccato,
Il signor Dickson vagolava sul tetto di casa, a Choisy-le-Roi. Al ladro! Tre poliziotti si sono arrampicati, e il sonnambulo è precipitato all'indietro.
A Djiajelli una vergine di 13 anni ha ucciso con tre coltellate un suo impudico molestatore, di anni 10.
A Dunkerque un certo Scheid ha sparato tre volte alla moglie senza mai riuscire a colpirla. A quel punto ha rivolto l'arma verso la suocera. Centro.

Fosse vissuto negli anni 2000, Fénéon sarebbe diventato una star di Twitter.
Comunque, leggendo queste poche pillole, avete tecnicamente divorato ben otto romanzi. Un gran bell'aiuto per la risposta alla classica domanda: "Ma tu, quanti romanzi leggi in un anno?".

Giulia Pretta