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Quando un romanzo si fa dipinto: "La gentilezza" di Polly Samson

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La Gentilezza 
di Polly Samson
Unorosso, Parallelo 45

Traduzione di Daniela Di Falco
€ 15
pp. 290
D'ora in poi questa sarà la mia vita: ricordare invece di vivere.
Julian è rimasto solo. Si aggira per la tenuta di Firdaws, la vecchia casa di famiglia nella campagna inglese, passando da una stanza in disordine all'altra con ripiani pieni di bottiglie di alcolici vuoti. Eppure, fino a poco tempo prima, lì risuonavano le chiacchiere della moglie, Julia, e le risatine della figlia, Mira. Ora non rimangono che poche tracce rivelatrici di quella vita precedente: un ornamento per capelli in seta tra le pagine di un libro e una scarpina in cuoio rosso sul fondo di un cassetto. Pochi fili che fanno riemergere ricordi di una vita passata: cosa è successo per far crollare tutto? Come mai Julia e la piccola Mira non ci sono più?
Non è la fine della tua storia, né l'unica. Hai avuto tanti doni, una fervida immaginazione, la capacità di scrivere (...) Hai conosciuto la felicità e ora il dolore. Ma, credimi, ci sarà ancora felicità.
Ci sono libri che amano essere osservati e non meramente letti: si mutano in tela e dipinto, stoffa e arazzo e, come tali, vogliono che tu li guardi da ogni angolatura, percepisca le sfumature, noti i dettagli e immagini la storia che vi si annida. "La gentilezza" comincia come un quadro impressionista en plain air: vediamo una giovane donna dagli occhi cerulei che fa volare un falco su una collina battuta dal vento, un ragazzo con i risvolti dei pantaloni infilati nei calzini che la guarda innamorato. Possiamo ricamare sulla storia e immaginare che, per esempio, lei sia in fuga da un matrimonio con un uomo violento. E anche che lui sia ancora uno studente universitario, ma talmente innamorato di lei da abbandonare gli studi per costruire una famiglia. Possiamo chiamate i due protagonisti Julia e Julian. Certo, sappiamo, senza grossi sforzi d'immaginazione, che quell'immagine rappresenta una storia d'amore agli inizi e che non tutto sarà sempre così limpido e perfetto. Sappiamo che la vita arriverà a presentare il conto con i piccoli e grandi dolori che colpiscono tutti. Anche qui possiamo perderci ad immaginare: ipotizziamo magari periodi in cui i soldi non sono abbastanza nemmeno per accendere il boiler dell'acqua calda. Supponiamo periodi di crisi e tradimento. Immaginiamo l'arrivo di una figlia con gli stessi occhi della madre e ci struggiamo al pensiero di malattie che li potranno colpire. Non andremmo lontani dalla realtà quotidiana e saremmo molto vicini ad immaginare la storia che si dispiega tra queste pagine.
Penseresti che sia difficile cancellare ogni traccia di te da una vita. Be', in realtà non lo è.
L'opera non racconta nulla di extra-ordinario: la storia, fortemente incentrata sul tema della perdita, sia essa dell'amore, di fiducia o di rapporti, è quella di milioni di coppie e famiglie. Assistiamo alla nascita di una relazione dalle ceneri di un precedente matrimonio, la ricerca di figli e di stabilità, acquistare la casa dei sogni; vediamo affrontare momenti di crisi, instabilità economica, gravi malattie e, finanche, lo spettro della morte. Lo straordinario è dato dal tono, dalle pennellate lievi e acquerellate che riescono a dipingere anche la più tragica delle situazioni, come può essere la malattia di una bambina. La connotazione ad opera d'arte è sottolineata dallo stile, fortemente improntato al cromatismo.
A Cromwell Gardens le tende erano cascate di velluto che calavano dall'alto e si adagiavano sul pavimento. Nella loro camera da letto erano color mora, quasi nere di notte, ma di un rosso carico quando splendeva il sole. Ogni mattina, un risveglio rubino: Julia, nuda accanto a lui, si scuoteva la notte dai capelli, la luce rosata indugiava sulle sue spalle che affioravano dalle lenzuola.
E ancora 
Il giardino sfumava nei campi, piante da seme e fiori selvatici, alberi di mele e intorno alla casa ogni genere di rampicante copriva i mattoni come damasco. 
Ogni pagina una piccola tavola ad olio. La storia si articola su quattro diversi momenti temporali, dagli anni '90 fino ai giorni nostri, e dai punti di vista alternati di Julian e Julia. La vicenda viene ricostruita da flash back non necessariamente in ordine cronologico: basta un dettaglio o una parola per riportare il punto di vista narrante ad un momento particolare della sua vita passata. Polly Samson, oltre che scrittrice anche paroliera per alcuni testi dei Pink Floyd, ci parla come se stesse tirando un filo alla volta per intrecciare un arazzo e non ci desse la visione completa d'insieme fino alla fine della tessitura. Fino all'ultima pagina attendiamo il dettaglio che ancora ci mancava e non rendeva completa la vicenda. Alternando momenti quasi lirici e pastorali ad altri molto più concreti e strazianti, "La gentilezza" ci porta ad affrontare tutta la pienezza di vite di fatto normali che scorrono di fronte a noi come una preziosa galleria di quadri. 

Giulia Pretta