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#CriticaNera: La vita segreta e la strana morte della signorina Milne

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La vita segreta e la strana morte della signorina Milne
di Andrew Nicoll
Traduzione di M. Magrì
Sonzogno, 2016
pp. 351
17,50€
Basato su una storia vera, La vita segreta e la strana morte della signorina Milne racconta in forma romanzata un fatto di cronaca realmente avvenuto nel 1912 in un paesino della costa scozzese, Broughty Ferry, quando un'anziana signorina, Jean Milne, venne brutalmente uccisa nella sua villa. Basandosi su meticolose ricerche effettuate negli archivi della polizia e sui giornali dell'epoca, Andrew Nicoll ricostruisce gli avvenimenti nel modo più fedele possibile ma regalandoci una sua personale soluzione del caso che, nella realtà dei fatti, è rimasto irrisolto.
Broughty Ferry è il classico paesello di provincia nel quale la vita procede tranquilla e sempre uguale a se stessa, fino a quando non succede un fatto che scuote dal profondo la comunità intera: Jean Milne, matura zitella rispettabile anche se eccentrica, viene ritrovata orribilmente assassinata, con i piedi legati, la testa fracassata e numerose ferite sul corpo. Chi è l’autore di questo inaspettato gesto? Se lo chiedono il commissario capo Sempill e il sergente Fraser, il primo ad aver scoperto il corpo dopo essere stato avvisato dal postino, preoccupato perché da settimane la signorina Milne non ritirava la posta. La sua assenza questa volta risulta davvero strana, dal momento che per ogni (e frequente) suo viaggio lontano da casa aveva sempre cura di informare tutti, a cominciare dalla polizia alla quale lasciava le chiavi di casa prima di partire. Le indagini di polizia si fanno subito serrate e, per aiutare il commissario capo Sempill a far luce sul delitto, viene inviato da Glasgow a Broughty Ferry il luogotenente Trench, un investigatore arguto e brillante già responsabile della risoluzione di uno dei casi più chiacchierati degli ultimi anni e, per questo, investigatore adatto per una circostanza così misteriosa e delicata. 



La vita segreta e la strana morte della signorina Milne è un giallo classico, un romanzo dal sapore vintage con un tocco di humour britannico ad alleggerire la drammatica vicenda, narrata tra realtà e fantasia dalla penna di Andrew Nicoll che, per l'occasione, sfodera uno stile che sembra davvero quello di uno scrittore di cento e più anni fa e si allontana dal genere con cui aveva esordito con il suo primo libro, Non sarà mai inverno (Sonzogno, 2012). Tra le pagine di questo giallo si compie un vero e proprio viaggio nel tempo in un’epoca nella quale le indagini si svolgevano alla vecchia maniera e senza alcun supporto di tipo scientifico.

La storia è narrata in parte in prima persona dal sergente Fraser e in parte da un narratore esterno, in un’alternanza tra punto di vista soggettivo e oggettivo. L’insieme stilistico, tuttavia, non riesce a soddisfare appieno soprattutto i lettori di gialli più appassionati: le prime pagine del romanzo scorrono velocemente e le descrizioni dettagliate e accurate restituiscono un’immagine vivida dell’ambientazione, ma con l’inizio delle indagini la narrazione subisce una brusca frenata; Nicoll, inoltre, sceglie di non soffermarsi sulla personalità dei personaggi i quali si susseguono numerosi come comparse su un palcoscenico, impedendo al lettore di soffermarsi su di loro, farsi un’idea e prendere una posizione circa il loro ruolo all’interno della storia. Un lato positivo, forse, se si pensa che fino alla fine non si hanno punti di riferimento per procedere nell’investigazione. 

Nel caso in cui non si avessero pretese contenutistiche elevate e non si cercassero intrecci elaborati e densi, si può godere de La vita segreta e la strana morte della signorina Milne come di un giallo dal sapore classico e in grado di catapultare in una dimensione storica ormai lontana e rarefatta.

Federica Privitera