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Jess Rothenberg, "Storia catastrofica di te e di me"

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Storia catastrofica di te e di me
Titolo originale: The catastrophic history of you & me

di Jess Rothenberg
Einaudi, 334 pp, 18 €

“Ho il cuore spezzato”.
E’ una delle tante frasi fatte, un modo di dire che non si può realizzare.
E se accadesse davvero? Se, a un certo punto della propria vita, si provasse un dolore talmente forte da averne il cuore diviso a metà?
A Brie, sedicenne vivace e dalla vita apparentemente perfetta, sono bastate tre parole “Non.Ti.Amo” e il cuore ha iniziato a tamburellare in modo strano fino a spaccarsi.
Non si ritrova nella luce e circondata dagli angeli, ma in uno squallido autobus che la deposita in una pizzeria take away frequentata da giovani e strambi avventori. Tra una sosia di Lady Gaga e un ragazzino col Game Boy conosce anche Patrick, diciottenne vestito come Tom Cruise in Top Gun, ironico, sfrontato ed espertissimo in quel che vuol dire essere “D&G” Defunti & Gloriosi. Sarà lui a guidarla nel delicato passaggio nell’Aldilà; è un mondo fatto di luci e ombre, con un accenno di inferno nell’isola delle Anime Perse. Mentre Brie oscilla tra momenti di rabbia per il suo destino, dolore per la perdita dell’amore e delle sue amiche, osserverà come la vita continua anche senza di lei e troverà un nuovo futuro in quella che è la sua eternità.

Una delle tantissime domande che ci attraversano il cervello è: c’è un Aldilà? Fuoco e fiamme oppure bianche e soffici nuvole? Oppure la semplice disgregazione degli atomi che ci compongono?
La vita dopo la morte affascina da sempre. Non voglio diventare banale: non parlerò di navigatori greci che facevano tutte le possibili strade alternative pur di non tornare ai petrosi lidi, di fiorentini che passeggiavano in cupi boschi fino a ritrovarsi davanti ad animali feroci oppure di fuggiaschi fondatori di città che facevano una visita al padre deceduto. Non siamo decisamente a questo lirismo.
Vorrei invece rifarmi a esempi più contemporanei. Il primo è un film: Al di là dei sogni tratto dall’omonimo romanzo di Richard Matheson. Robbie Williams è un medico che perde tragicamente i figli e muore lui stesso in un incidente stradale. Finisce nel suo personalissimo paradiso che altro non è che uno dei quadri dipinti dalla moglie che nel frattempo si è tolta la vita. Pur di ritrovarla affronta la strada per l’inferno, un luogo abbandonato e in rovina dove le anime si infliggono da sole la loro punizione ripensando alle loro vite infelici. Una commovente e alternativa visione della vita dopo la morte con colori impressionisti e finale rassicurante.
Il secondo esempio è Amabili resti di Alice Sebold. Il romanzo, dal quale è poi stato tratto il film, narra di una ragazzina, Susie Salmon, violentata e uccisa dal vicino di casa. Dal paradiso perfetto in cui tutto è lo specchio della sua anima, Susie osserva il calvario dei suoi genitori che non riescono a rassegnarsi alla perdita della figlia.
Storia catastrofica di te e di me non ha i colti riferimenti e l’originalità del primo esempio e non ha, di fatto, la tragedia umana del secondo. Brie muore perché si sente respinta dal suo fidanzatino Jacob. Il suo paradiso non è un quadro di Monet e non si rifà ai versi di Shakespeare, ma una comunissima pizzeria americana. Eppure questo romanzo ha una certa verve di fondo che lo rende piacevole alla lettura. Ogni capitolo ha come titolo un riferimento a bellissime canzoni tratte dal repertorio rock-pop degli ultimi quarant’anni. Consiglio di leggere ascoltando la playlist suggerita, aiuterà ad entrare meglio nello spirito. Il rapporto tra Brie e lo scanzonato Patrick nasconde qualcosa di più profondo di quanto non sembri in prima battuta e il tenebroso inferno della vecchia amica Larkin ha il giusto tocco di surreale per far correre un brivido.
Romanzo d’esordio uscito un po’ in sordina, ma dal titolo e dalla tematica decisamente accattivante. Non spacca il cuore, ma regala qualche ora piacevole. E, vista la tendenza generale, mi aspetto di vederlo al cinema quanto prima.