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Agenzia Letteraria Riscrivimi: su "royalties, narrativa e altre bugie" – Intervista a Simone Ignagni

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Questi sono tempi bui per l'editoria. I lettori non comprano. Le librerie sono in forte crisi. I grossi editori ci sembrano sempre più avviluppati in ambienti chiusi, clientelari, autoreferenziali.
Un ruolo importante, per rinvigorire il mercato letterario e le scelte editoriali, forse, potrebbero giocarlo le agenzie letterarie. Ma, anche queste, in forte crisi, hanno perso la loro connotazione di talent scout, e si sono trasformate in delle piattaforme di servizi a pagamento: lettura, editing, valutazione. Persino la rappresentanza presso le editrici è strettamente connessa ai servizi a pagamento. Certamente questo è indice che le agenzie non riescono a vivere delle sole percentuali sulle royalties che pattuiscono con editori e autori; ma è anche il segno di un atteggiamento diffuso, di chiusura, di diffidenza, di codardia.
Invece, proprio di grande coraggio avrebbe bisogno il panorama letterario attuale!
E questo coraggio, personalmente, l'ho trovato nella piccola agenzia Riscrivimi (www.riscrivimi.it), che offre un servizio di lettura e prima valutazione GRATUITO a chiunque volesse sottoporre alla loro attenzione il proprio manoscritto.
Certamente Riscrivimi si occupa anche di servizi a pagamento, ma mi pare l'unica agenzia oggi che ha lasciato una porta aperta agli esordienti, uno spiraglio di discussione disimpegnata con gli scrittori. E non è forse questo il mestiere del talent scout? O meglio: non dovrebbe proprio essere questo il mestiere di un'agenzia letteraria?
Dunque possiamo dire che l'agenzia Riscrivimi è degna di grande merito per il fatto che, in un modo o nell'altro, cerca di fare quello che tutte le altre non fanno, cioè: il normale lavoro di un'agenzia. Che eroismo, delle volte, nella normalità!
Intervistiamo qui Simone Ignagni, già editor per Kimerik, fondatore dell'agenzia Riscrivimi.


Benvenuto su Criticaletteraria, Simone. Vorrei che in apertura ci parlassi un po' di quando e com'è nato il progetto di un'agenzia letteraria in tempi così bui. Eroismo o incoscienza?
SI: Innanzitutto vi ringrazio per la calorosa accoglienza e per le bellissime parole spese a favore di Riscrivimi nell’incipit. Venendo alla domanda, eroismo o incoscienza? Entrambi direi, o nessuno dei due. Ho sempre vissuto tentando di evitare una dissociazione fra le mie passioni e il mio lavoro. Sono da tempo immemore un avido lettore, consumatore assiduo di pellicole cinematografiche, serie televisive… amante dell’arte a 360 gradi, per cui non potevo che iniziare un percorso in questo senso. Nella fattispecie Riscrivimi nasce nel 2009, con l’intento di aiutare tanti scrittori alle prime armi dotati di talento, a orientarsi in un mondo così ambivalente quale quello editoriale.
Ovvio che ha preso corpo dopo essermi formato adeguatamente e aver maturato esperienza nel settore. Le conseguenze poi fanno parte del pacchetto: di certo non abbiamo forzieri pieni di quattrini in ufficio, ma ci sediamo ogni mattina al PC certi di fare quello per cui siamo tagliati e preparati. Scontrandoci purtroppo con un panorama culturale avvilente come quello italiano, con una crisi economica che relega la cultura ad ultima voce d’uscita in nota spese e con un malcostume, tutto nostrano, che tende a sminuire il lavoro intellettuale in ogni sua forma.


Posso dire di aver scrutato l'attività di diverse agenzie letterarie a tutt'oggi, e di molte altre ho visitato siti, letto pubblicazioni, conosciuto e studiato autori. Come ho già anticipato nella presentazione, Riscrivimi è l'unica agenzia (almeno per quanto ne so) che offre un servizio di lettura e prima valutazione gratuito. Non è proprio un vero talent scouting, ma ci si avvicina molto. Che importanza ha per voi il dialogo con gli scrittori? Perché scommettete tanto lì dove gli altri non lo fanno?
SI: Non conosco le linee operative di scouting delle altre agenzie, per cui non posso dirti se dei nostri concorrenti attuino il servizio di prima lettura gratuita o meno. Noi riteniamo che non sia giusto presentarci a un autore chiedendo soldi, della serie: “Dammi 20 euro altrimenti non ti leggo!”, non è davvero nel nostro stile. Un autore che affida a noi in lettura un manoscritto, ci sta onorando, non vessando. Ci sta dando in mano il lavoro di anni talvolta, per cui va trattato con rispetto. Ci prendiamo un mese per analizzare il testo, ne parliamo all’interno del comitato di lettura e stiliamo gratuitamente una scheda di valutazione dell’opera, in cui tracciamo un ipotetico percorso da fare assieme all’autore, qualora egli volesse procedere con noi. Il percorso ovviamente, anche da un punto di vista economico, varia a seconda della qualità del testo. Ci è capitato di lavorare talvolta senza alcuna retribuzione su dei romanzi, semplicemente perché ce ne eravamo innamorati.


Perché non fate un passo più lungo e decidete di dedicarvi al talent scounting in maniera integrale? Ovvero: selezionare testi e seguirli per tutto il percorso, fino alla stampa, gratuitamente, puntando solo sulle royalties pattuite con editori o autori. Non dovrebbe essere questo il vero lavoro fisiologico di un'agenzia letteraria?
SI: In linea ideale sarebbe questo il lavoro di un’agenzia… se tutto andasse come dovrebbe. Ma così non è. Vivere di royalties è sostanzialmente impossibile, perché la percentuale che una casa editrice riconosce a un autore è già irrisoria di per sé (e nella maggior parte dei casi non è riscossa, perché le stesse case editrici non riescono a esigerla dai librai… in un processo di reductio ad infinitum su cui sorvoliamo), e l’agenzia dovrebbe andare a prendere un minimo di quest’ultima, centesimi insomma, su ogni libro venduto. C’è poi da dire che in Italia, anche a seguito del dilagare dell’editoria a pagamento, la figura dell’agente letterario non è riuscita ad affermarsi, è vista ancora come uno strano ibrido, e le case editrici non vi si interfacciano con piacere.


A me pare che la maggior parte delle agenzie letterarie investano su un'opera solo se l'autore è già affermato (facile! Così riesco anch'io!) o se è “spinta” da un personaggio molto influente! E poi, di contro, sfruttino la loro notorietà per vendere servizi editoriali costosissimi ad aspiranti scrittori alias polli da spennare. Mi discosto molto dal vero? Perché, secondo te, le altre agenzie letterarie chiedono anche centinaia di euro anche per la sola lettura? È solo questione di tempo?
SI: Quello che tu dici è vero, avere un autore affermato nella propria vetrina è uno specchietto per le allodole nei confronti di quegli autori che si tuffano in quel mare perché allettati da grossi nomi. Però mi sento di dire che qui il problema è dell’autore, non certo dell’agenzia, che mette in moto un semplicissimo e giustissimo meccanismo di marketing. Sta all’autore discernere con chi si ha a che fare e non farsi accalappiare, come Ulisse, dal suono di queste sirene.
Posso dirti che per noi di Riscrivimi un successo lavorativo non è oggi, e non sarà mai, la spinta a far pagare di più un servizio. Siamo vivi da tre anni e non abbiamo mai chiesto un centesimo per la lettura di un testo. E mai lo chiederemo.


Simone Ignani
L'agenzia letteraria Riscrivimi non si occupa solo di servizi editoriali. Dagli inizi di maggio alla fine di luglio 2012, in collaborazione con Giuseppe Palladino, l'agenzia organizza una nuova edizione del Corso di scrittura creativa on line.
Come nasce quest'idea?
SI: Con Giuseppe Palladino (editor, critico letterario, conduttore radiofonico) ci lega un’amicizia che si perde nella notte dei tempi. A questa poi si è sommata la voglia di condividere le rispettive esperienze professionali per strutturare dei corsi di scrittura che, mi permetto di dire avendo visto un po’ in giro, vendiamo a prezzi davvero popolari. L’idea del corso è nata per farlo in aula, e difatti ne stiamo portando a termine un paio su Roma. Poi però le richieste da fuori Lazio erano talmente tante che abbiamo pensato di “riadattarlo” per farlo anche on line, e dare la possibilità a tutti di seguirlo, abbattendo le barriere geografiche. Noi riteniamo che sia uno strumento utilissimo a chiunque si approcci alla scrittura, per imparare a gestire meglio la materia narrativa. Ci sono moduli, ad esempio quelli relativi alla struttura del testo e al sistema dei personaggi, imprescindibili per chi voglia buttar giù un romanzo.
I nostri “alunni” ci dicono sempre alla fine del corso che hanno imparato a vedere le cose da un’altra prospettiva, e si avvicinano al foglio bianco con molta meno angoscia. E questo è ciò che volevamo.


La rete può diventare una risorsa per la scoperta di nuovi talenti? O dobbiamo, nonostante internet, abituarci all'idea di comitati editoriali che scelgono le pubblicazioni fra amici, parenti, gente vicina?
SI: La rete è la nuova frontiera per la scoperta di talenti. Offre possibilità infinite, nella sua effettiva democrazia. Bisogna assolutamente uscire dalle parrocchie, da logiche nepotiste et similia, e avere uno sguardo quanto più possibile ampio su quello che si respira “in giro”. La rete permette di guardare con altri occhi, più potenti.


Quali sono secondo te le cause più importanti della crisi nel mercato editoriale?
SI: Essenzialmente due credo:
  1. La presenza di alcune major che fagocitano tutto il mercato, disponendo di mezzi sterminati per la promozione e la distribuzione che altri neanche sognano. Per cui se “qualcuno” decide che un libro si deve vendere, stai pur certo che si venderà.
  2. L’editoria a pagamento, che ha reso “pigre” le case editrici. In soldoni: se un editore incassa prima della stampa di un libro, a spese dell’autore, che interesse può mai avere a venderlo?


Grazie di essere stato con noi! I migliori auguri da parte mia e di tutta la redazione.
SI: Grazie a voi, è stato un piacere. Continuate così!




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Simone Ignagni è autore di Colori – racconti in la minore e del romanzo Fuori Tempo. Sceneggiatore per la serie a fumetti Tre Fate Per Amiche, sceneggiatore ed editor per la rivista The Mirror. Diplomato in sceneggiatura alla S.R.F. (Scuola Romana Dei Fumetti); diplomato al corso di sceneggiatura Rai/Script; tiene corsi di scrittura creativa. Ha lavorato per la casa editrice Kimerik in qualità di editor. È conduttore di “Riscrivimi legge”, su Radio Libera Tutti.
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