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Diddi il lupo vegetariano... e il ritorno delle favole

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Diddi il lupo vegetariano…e altre storie
di Sandra Strufaldi 
illustrazioni Simona Strufaldi
HBI Edizioni

C’era una volta…
Questa è la storia…
Incipit immutati da secoli. Esopo, Perrault, i Grimm, La Fontaine, tutti i grandi favolisti della storia hanno aperto le danze con queste semplici parole.
Sandra Strufaldi ci porta in un mondo di lupi vegetariani, gatti che sognano orizzonti lontani e girasoli anticonformisti che non vogliono essere “come-tutti-gli-altri” ed essere obbligati a guardare il sole. Le principesse sono perfettine e vagamente ansiogene e le bambini scoprono che la vita in montagna è sicuramente meglio di quella caotica in città.
Questo mondo colorato è ancor meglio reso dagli splendidi disegni che accompagnano le parole.
Dopo aver concluso le storie mi sono messa a pensare sulla posizione odierna delle favole e delle fiabe. Non voglio certo lanciarmi in un’accurata analisi filologica alla Tolkien in “Albero e foglia”, ma solo discorrere per qualche riga su questo genere ormai definito minore.
Le favole antiche contenevano una morale: la volpe denigrava l’uva perché non era alla sua portata, la cicala moriva di fame perché non abbastanza previdente durante la bella stagione e gli agnelli nulla potevano contro la forza bruta del lupo.
Scavalcando qualche secolo e arrivando alle date con i numeri romani in tripla cifra, le favole si ammantarono della forza incontrastata del Bene: le streghe cattive morivano immancabilmente, le sorellastre invidiose si vedevano cavare gli occhi e le belle e giovani eroine trovavano sempre un blasonato e azzurro consorte con il quale vivere felici e contente
E le favole oggi? Manco dal giro da un po’, ammetto: non ho nipoti o amici con figli piccoli, ma sfogliando i nuovi cataloghi junior delle varie case editrici ho incontrato gli amici della mia infanzia: Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Biancaneve, i Porcellini e le storie del bosco sono ancora prodotti e venduti. Non ho visto nulla di nuovo ed è un peccato: forse i bambini non vogliono più la favola della buonanotte o magari le principesse non invecchiano, ma diventano vintage.
Proprio per questo ho letto con grande piacere l’opera di Sandra Strufaldi: in un mondo avaro di favole servono delle nuove creazioni. E, da brave figlie del nostro tempo, queste storie portano messaggi importanti tra i disegni e le semplici parole: ad accettare il diverso che non sempre si rivela pericoloso come possiamo pensare (un lupo vegetariano vuole solo avere degli amici) e ad avere il coraggio di essere diversi, di provare a fare il girasole che rifiuta di essere conformato a tutti i suoi simili.
Per una nuova generazione che ha bisogno di sognare, ma anche di imparare.
Per un mondo dove la favola della buonanotte torni ad essere un importante ed irrinunciabile rito.