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La poetessa che visse tra le vette

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Beatrice. Il canto dell'Appennino che conquistò la capitale di Paolo Ciampi
Ed. Sarnus 2008

C'è da dire, innanzitutto, che Paolo Ciampi nei suoi libri scova sempre storie vere e bellissime di personaggi appassionati e appassionanti della nostra storia recente. Personaggi che toccano il cuore. Come la pastora e poetessa a cui ha dedicato Beatrice. Il canto dell'Appennino che conquistò la capitale. Questa donna semplice e analfabeta che nell'Ottocento viveva a Pian degli Ontani, piccolo borgo dell'Appennino, fece parlare di sè fin nei salotti bene di Firenze per il dono innato della poesia che elargiva a suon di gare di stornelli nelle feste e nelle ricorrenze.
Un dono scoperto per caso il giorno del proprio matrimonio e poi amorevolmente curato e praticato per tutta la sua lunga vita che nel romanzo è la stessa Beatrice, ormai vecchia e malata, a raccontarci.
Nelle parole di Ciampi, che ci conduce attraverso questa storia con grazia e poesia egli stesso, si percepisce tutto l'amore di Beatrice per la magia del verseggiare, per il grande potere comunicativo della poesia che poteva ferire e far sognare, e per la montagna in cui la donna visse tutta la propria vita.
Un libro da leggere con calma, senza le frenesie che ci sono padrone oggi, da assaporare lentamente come era il ritmo della vita di Beatrice, piccola regina della poesia e delle cime.