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I mondi onirici di Fanelli

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L'Avvolgo
di Giuseppe Fanelli
Gemma Lanzo, Taranto 2010
€ 12,50
126 pag circa

L'Avvolgo, opera d'esordio di Giuseppe Fanelli ci immerge violentemente sin dalla prima pagina in una storia angosciante, oscura, criptica e soprattutto onirica. Scenari da sogno caratterizzati dalla piena inesplicabilità dei sogni e scenari reali che appaiono altrettanto inesplicabili.
L'intreccio narrativo, tuttosommato ben strutturato, può lasciare perplessi all'inizio e può risultare di difficile comprensione, ma andando avanti con la trama, che preferisco non rivelare, il lettore capirà ciò che ha letto precedentemente in relazione alle nuove rivelazioni.

Appare chiaro fin dall'inizio che l'autore si è ispirato a Lovecraft per l'ambientazione e la struttura della sua opera, inserendo però alcune idee assolutamente originali e innovative.
E' particolarmente apprezzabile lo stile cinematografico adottato nella narrazione e nella descrizione delle parti d'azione e la ben riuscita idea di accoppiare della musica ai sentimenti dei personaggi, espediente che agisce come “colonna sonora” del racconto.
Nello scrivere l'opera Fanelli ha giustamente dedicato ampio spazio all'analisi introspettiva dei personaggi, che permette al lettore di immergersi a fondo nella loro psiche, che però sarebbe stato meglio approfondire di più.
Il racconto prende il volo a partire dalla seconda metà, con l'entrata in scena di Mr. Candle (a voi il piacere di scoprire chi è questo personaggio) e la brillante idea dell'autore di rendere Mr. Candle affetto da “sinestesia”, il che provoca una totale miscela di realtà e incubo accompagnata dalle note di Mozart attraverso le cuffie di un iPod.
Altro elemento che colpisce il lettore è di sicuro la metatestualità del racconto nel quale sono inserite poesie, il testo di una canzone, le schermate di un pc e segnali disturbati di una radio oltre che le “citazioni” cinematografiche di alcuni film storici come “The Shining” di Kubirk, che contribuiscono a rendere il libro più di un racconto, ma piuttosto un “contenitore” di mezzi comunicativi; infatti anche il carattere usato per la stampa delle diverse parti del racconto varia, simulando la scrittura a mano o addirittura (nel caso del testo della canzone) uno scarabocchio su un foglio accartocciato e pieno di cancellature, quasi a voler inserire degli “effetti speciali” da affiancare alla narrazione tradizionale.
I temi trattati sono molteplici, l'amore, l'incertezza, la confusione, la malattia mentale, ma anche la religione e gli antichi culti della massoneria, questi ultimi paricolarmente riusciti all'interno del racconto, nonché la fisica quantistica.

Tuttavia la narrazione di Fanelli risulta schematica e poco variopinta soprattutto nei primi capitoli dove si nota una certa meccanicità e rigidità negli eventi narrati e in particolare nei dialoghi che risultano fastidiosamente artificiali e poco naturali, così come il comportamento di alcuni personaggi che appare stereotipato o poco caratterizzato, o lo scenario post-nuclare descritto nella prima parte del racconto.

A parte queste piccole critiche “tecniche”, L'Avvolgo è un'opera originale, figlia del nostro millennio in cui scienza e soprannaturale si mescolano armoniosamente con un finale a sorpresa che fa sperare in un seguito.