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Sfera pubblica e democrazie

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Sfera pubblica e democratizzazione.

Walter Privitera, 165 pg.

"Ma se questo era ciò che gli antichi chiamavano libertà, essi ritenevano compatibile con questa libertà collettiva l' assoggettamento completo dell' individuo all' autorità dell' insieme"
Benjamin Constant, Discorso sulla libertà degli antichi.
"Al contrario, che un pubblico si illumini da sè è ben possibile e, se gli si lascia la libertà, è quasi inevitabile".
Immanuel Kant, Risposta alla domanda che cos' è l' illuminismo.
“Democratizzazione e sfera pubblica” è uno studio sociologico che analizza temi di stretta attualità e interesse. Il testo ruota attorno al concetto di sfera pubblica, e quindi fa precisamente riferimento ai contributi filosofici di Jurgen Habermas. Il concetto di sfera pubblica viene analizzato secondo ogni angolatura e prospettiva: nella prima parte del libro da un punto di vista genetico, mostrando, anche attraverso riferimenti a studi non riferibili direttamente ad una corrente habermasiana, come la sfera pubblica sia una conquista della modernità, perchè essa per radicarsi necessita di un compendio di diritti individuali, cioè di un' emancipazione della vita personale e privata, della scoperta di una dimensione soggettiva dell' io, cioè di una coscienza, non più considerata, come per le società antiche (anche per quella greca), come adesione alla totalità sociale, dunque al suo ethos di norme e tradizioni codificate, ma come istanza irrinunciabile del singolo. In questo senso all' ethos delle società antiche, che controllava l' intera vita del singolo (Roma non aveva un esercito, Roma era il suo esercito: per la civiltà romana il servizio militare era obbligatorio e strettamente legato all' attività pubblica, Roma cioè chiedeva i corpi dei suoi cittadini per riconoscerli come tali), si deve sostituire il diritto, come problematizzazione razionale dell' ethos, cioè come “dissoluzione fluida del potere” per via discorsiva, e come riconoscimento dell' indipendenza del singolo dal complesso sociale, cioè come garanzia dei suoi diritti. Per questa sostituzione del diritto all' ethos Privitera cita uno studio che mostra il contributo importante della codificazione del diritto canonico, nei primi secoli del medioevo, e come questa codificazione, dovendo opporsi al potere locale, non codificato, de facto, dei nobili e feudatari, non possa che fondarsi per la prima volta su un principio universale, cioè la Bibbia, e precisamente il principio per cui ogni uomo è uguale di fronte a Dio, genesi del suo concetto secolare dell' uguaglianza di fronte alla legge, sostituendo un diritto de facto, con un diritto razionale, cioè introducendo per la prima volta nella storia un punto di critica radicale esterno alle consuetudini sociali. Per le società antiche, da cui per prime germoglia l' importanza di una dimensione pubblica dell' agire, si può parlare di spazio pubblico (l' agorà, il foro come luoghi fisici delimitati),in contrapposizione ad una sfera pubblica che si realizza nella modernità, attraverso un' emancipazione dell' io, un distacco dall' ethos costituito, attraverso rivolgimenti epocali, come il rinascimento e la riforma protestante, attraverso la razionalizzazione e la distinzione di sfere come l' economia e il diritto. La sfera pubblica come conquista è un' astrazione dello spazio pubblico Nella seconda parte del testo viene analizzata per sommi punti la teoria habermasiana dell' agire comunicativo. Essa tematizza il ruolo fondativo della sfera pubblica per le democrazie della rappresentanza, distingue l' opinone pubblica dalla sfera pubblica, come luogo astratto di espressione dell' opinione pubblica, procede ad una mappatura del bios dei sistemi politici delle democrazie rappresentative, costituite da un centro, dotato di poteri decisionali formali, e di periferie più o meno legate al centro. La bontà di un sistema politico è la sua adesione alla dinamica per cui dalla periferia vengano le istanze e non dal centro, in caso contrario si può parlare di una manipolazione della sfera pubblica. In questa parte del testo i meccanismi decisionali delle democrazie vengono analizzati con precisione e criticamente. Nell' ultima parte del testo, Privitera, indipendentemente dalla teoria di Habermas, analizza un problema di stretta attualità: la perdita di sovranità popolare delle democrazie occidentali. Essa è legata a fenomeni come la globalizzazione del mercato finanziario, il ruolo della ricerca scientifica per lo spostamento del potere decisionale dagli organi preposti, il problema della governance, il ruolo delle Ong e dei movimenti, come portatori di istanze non rappresentate. Un ottimo testo analitico che offre spunti e prospettive di ampia portata.