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La limpidezza... pur nei mari estremi

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"Nei mari estremi"
di Lalla Romano
Einaudi, Torino 1996

€ 7,75
ISBN: 88-06-15644-6

Quando mi sono accostata a quest'opera di Lalla Romano, ero completamente digiuna del suo stile sobrio ma esatto, della sua limpidezza che contagia tutti i ricordi, e ne sono stata subito rapita.
Forse perché la vicenda è discontinua, ora memoria romantica e ora aneddoti, ora deliziosa e sorridente, ora cupa e sofferta: tutto, comprese le prime pagine sull'incontro e sull'innamoramento, porta alla terribile agonia del marito della scrittrice. Un tema difficile da trattare, specie quando vissuto così da vicino: per questo le pagine non seguono un unico filo narrativo e logico, ma sono spezzate in frammenti della lunghezza modesta di una facciata o poco più, in cui Lalla Romano coglie flashes e altre suggestioni, senza mai rischiare di cadere nel patetismo.
In più, di notevole spessore è la scelta di aggiungere a Nei mari estremi anche Minima mortalia, ovvero frammenti di qualche riga - quasi mai aforistici - che la scrittrice ha annotato: in modo appararentemente disordinato o casuale, ma in realtà molto ultile per cogliere come vivesse, lei, in quel periodo, e quali fossero i pensieri più intimi, le riflessioni mai troppo cerebrali, ma a tratti, se mi concedete il termine, illuminate.
Da notare, come già molti di voi sicuramente hanno colto, il titolo, che rimanda a una citazione di Andersen e, ancor prima, a uno splendido salmo che qui riporto, per amor di completezza, ma soprattutto perché in modo molto poetico riassume la verità della Romano:

"... pur nei mari estremi la Tua mano mi guida, mi sostiene la Tua destra! [...] l'Angelo chiuse lentamente le ali ravvolgendone il dormente, come d'un velo: era la fine del sogno. L'oscurità regnò di nuovo nella capanna di neve; ma la Bibbia era sotto il capo del marinaio, e la Fede e la Speranza nel suo cuore. Dio era con lui... pur nei mari estremi".

Anathea